Dopo circa sette ore di blocco, è solo alle 14 di ieri che la circolazione ferroviaria fra Chieti e Manoppello (linea Pescara-Sulmona), sospesa dalle 7.35 del mattino per un problema alla linea elettrica, è stata riattivata. Ma la mattinata dei pendolari è stata davvero un incubo. I treni hanno subìto ritardi fino a 40 minuti, mentre alcuni convogli sono stati cancellai o limitati nel percorso di viaggio. A provocare il guasto elettrico il treno partito da Sulmona alle 6.45 che, tra le stazioni di Manoppello e Chieti, ha agganciato un cavo dell'alta tensione causando l'interruzione di energia elettrica sull'intera linea. Trenitalia ha attivato da subito bus sostitutivi per coprire la tratta ma il ritardo accumulato ha comportato non pochi problemi a quanti dovevano raggiungere il posto di lavoro o recarsi all'Università per motivi di studi. «E' inconcepibile che accadano certe cose tuonano i pendolari -. Ogni giorno ce n'è una mentre chi di dovere pensa a sopprimere le corse e a aumentare il costo del biglietto senza curarsi della manutenzione della linea e dei mezzi. Non ne possiamo davvero più. Ogni mattina è una avventura e non sappiamo mai come andrà a finire».
L'incidente accade proprio all'indomani dell'impegno preso da Trenitalia di rivedere gli orari invernali che, stando alle proteste dei pendolari, li penalizzerebbe e molto. Il nuovo orario invernale che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 11 dicembre, infatti, vedrebbe, tra le altre cose, soppresse ben sette corse proprio sulla Sulmona-Pescara, di cui quattro ad altissima incidenza per i pendolari. Il comitato dei viaggiatori che nei giorni scorsi ha alzato la voce minacciando di non rinnovare l'abbonamento, ha chiesto maggiore attenzione e partecipazione alla Regione e a Trenitalia, chiedendo, prima di tutto, la salvezza del treno delle 7.25 che vede la partenza a Sulmona per arrivare a Chieti e Pescara. Una corsa importantissima, dicono dal comitato, per lavoratori e studenti.