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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Arrestato il terrore della stazione

Per mesi ha scassinato le macchinette distributrici di bevande della stazione per procurarsi i soldi per la dose quotidiana di droga. Scoperto e denunciato dalla polizia ferroviaria grazie anche alle immagini del sistema di videosorveglianza ha continuato imperterrito. Poi evidentemente quegli spiccioli non gli bastavano più e così ha cercato di rapinare una ragazza che si era recata in stazione per accompagnare il fidanzato a prendere il treno. L'ha seguita sino al parcheggio vicino al Ferrothel, le ha tirato da dietro un calcio alla schiena gettandola a terra e poi ha provato a strapparle la borsetta. La giovane terrorizzata e dolorante ha iniziato a urlare, mettendolo in fuga. Una fuga durata poco perché, sulla base delle descrizioni fornite dalla ragazza, è stato subito individuato dal personale della Polfer, guidato da Davide Zaccone e fermato. E ieri per lo scassinatore seriale nonché rapinatore si sono spalancate le porte del carcere.
Si tratta di Carlo Morace, napoletano 50enne, residente a Pisa, ma in realtà senza fissa dimora. O meglio da un paio d'anni ormai presenza fissa in stazione dove mangia, dorme e si procura appunto i soldi per la droga, che acquista a Rancitelli. «Mi trovo bene a Pescara ha detto agli inquirenti perché a Rancitelli trovo la droga a buon prezzo».
INSEGUITO DALLE DENUNCENegli ultimi due anni, ha collezionato almeno una quindicina di denunce per furto e danneggiamento delle macchinette distributrici e oltre 200 segnalazioni all'autorità giudiziaria. Viola infatti sistematicamente il foglio di via obbligatorio emesso nei suoi confronti dal questore. Insomma, non si smuove dalla stazione se non per recarsi in via Tavo. I fatti per cui ieri è finito in carcere si riferiscono in realtà al 17 maggio scorso. Nonostante fosse stato subito individuato, il gip aveva deciso di non accogliere la richiesta di misura interdittiva presentata dalla procura in quanto, a parte le denunce, incensurato. Nei giorni scorsi, invece, il tribunale del riesame, a cui si è rivolta la procura pescarese, ha riconosciuto la pericolosità del napoletano, rilevando come lo stato di tossicodipendenza sia «motivo irrefrenabile alla commissione di altri reati contro il patrimonio». Peraltro, scrivono sempre i giudici aquilani «la gravità dell'aggressione ai danni della ragazza denota un'escalation criminale allarmante». La vittima e il fidanzato hanno raccontato al personale della Polfer di aver visto, mentre aspettavano il treno sul binario 3, Morace prendere a calci e pugni una macchinetta e subito dopo puntare con insistenza la borsetta della giovane, che poi ha seguito al di fuori della stazione e picchiato.

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