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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Del Turco condannato per induzione indebita. La Cassazione conferma la sentenza d’Appello sulla dazione di denaro. La Corte annulla e rimanda a nuovo processo l’associazione a delinquere

ROMA Condanna confermata per il reato di induzione indebita. Processo d’appello da rifare per l’associazione a delinquere. Non si chiude la vicenda della sanitopoli abruzzese per l’ex governatore Ottaviano Del Turco. I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato parte della sentenza d’appello emessa dai magistrati dell’Aquila, rinviando ai giudici di Perugia per un nuovo processo di secondo grado che oltre a riesaminare la questione del reato associativo dovranno determinare la pena e le statuizioni civili relative al reato di induzione indebita. La Suprema Corte ha dunque annullato con rinvio la condanna d'appello in relazione all'accusa più pesante, quella di associazione a delinquere. Ha però confermato le altre imputazioni relative alle pressioni che avrebbe fatto sull'imprenditore della sanità, Vincenzo Angelini per ottenere denaro. Denaro tuttavia, del quale non è mai stata rinvenuta traccia sui conti di Del Turco né degli altri 8 imputati. Gli atti verranno inviati alla Corte di appello di Perugia, (giudice di rinvio per i procedimenti relativi a sentenze emesse dalle Corti di Appello di Ancona e L'Aquila). Ma la prescrizione maturerà prima della fine del prossimo anno. I magistrati umbri devono rideterminare il trattamento sanzionatorio per Del Turco e per altri imputati tra i quali l'ex assessore abruzzese alla sanità, Bernardo Mazzocca, e altri funzionari e componenti della vecchia giunta di centrosinistra, caduta sotto i colpi di questa inchiesta. In aula, davanti ai giudici della sesta sezione penale, era presente anche Del Turco che ha seguito tutto il dibattimento. Il suo legale, l'avvocato Giandomenico Caiazza, e le difese degli altri imputati, hanno sottolineato come le accuse siano state mosse da un “bancarottiere seriale”, condannato a più di 20 anni di reclusione per una distrazione di fondi pari a 105 milioni di euro». La condanna per associazione a delinquere è stata annullata con rinvio anche nei confronti di Camillo Cesarone e Lamberto Quarta. È stato dichiarato inammissibile il ricorso di Pierluigi Cosenza contro la prescrizione. Sono state inoltre annullate senza rinvio le condanne per Ennio Marcello Boschetti, Bernardo Mazzocca e Luigi Conga per via della prescrizione. Per gli altri capi di imputazione invece, le posizioni di Conga e Mazzocca dovranno essere rivalutate dalla Corte di Appello di Perugia per la rideterminazione delle pene. Sono state annullate le condanne al risarcimento delle parti civili a carico di Sabatino Aracu, ed è stato rigettato il ricorso di Angelo Bucciarelli. Rimane aperta tutta la questione inerente i risarcimenti per le parti civili: Regione Abruzzo, varie Asl e cliniche private.

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