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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/12/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Batosta dalla Corte dei Conti

La Regione Abruzzo non ha messo giudizio. Dopo la segnalazione al Consiglio dei ministri del luglio 2015, arriva un’altra sonora e durissima bacchettata dalla Corte dei Conti: la situazione finanziaria della Regione è da mettersi le mani nei capelli e qualche sentore deve essere arrivato anche in viale Bovio visto che proprio ieri pomeriggio è stata convocata in tutta fretta una riunione di maggioranza. Comportamenti omissivi, ritardi, violazione di norme e inadempimenti contabili: caratteristiche che continuano a “isolare la Regione Abruzzo nel contesto delle Regioni italiane, dovendosi ritenere la sua gestione condotta in regime di fatto, con totale astrazione dalla realtà effettiva del bilancio e delle risorse finanziarie di cui il medesimo può disporre”.

Un’altra batosta. La magistratura contabilecon la delibera del 24 novembre scorso torna a segnalare la Regione Abruzzo alla Presidenza del consiglio dei ministri e al procuratore della repubblica dell’Aquila per il
“perseverare di comportamenti dilatori e omissivi”, visto che non è ancora stato inoltrato, né adottato, il rendiconto dell’esercizio 2014.

Ritardi gravissimi già denunciati, visto che la stessa situazione si era verificata col rendiconto 2013: i giudici ricordano che anche nel 2015 la Regione era stata segnalata al presidente del Consiglio “ai sensi degli articoli 120 e 126 della Costituzione” che arrivano anche a decretare lo scioglimento del Consiglio regionale. Ecco, adesso la situazione non è cambiata. Anzi, peggiora, visto che i rendiconti sono ancora fermi al 2012.
E’ lunga la serie delle contestazioni della Corte dei Conti: mancata adozione delle misure conseguenti alla parifica 2012, mancata conclusione del procedimento di riaccertamento dei residui 2013, mancato riallineamento del ciclo di bilancio, mancato utilizzo dell’assestamento di bilancio per il 2013, il 2014 e il 2015, mancata definizione del saldo da finanziare e del disavanzo di gestione. E come se non bastasse, a distanza di un anno dalla parifica del rendiconto del 2013, la Regione non ha ancora formalizzato con un atto legislativo il disegno di legge sul rendiconto 2013.

Insomma, una bocciatura su tutta la linea, anche perchè la Regione continua a tenere “comportamenti omissivi” e a violare le norme concernenti il procedimento di parifica “e le prerogative della sezione regionale di controllo”.
Il risultato è una Regione “isolata” rispetto alle altre regioni italiane, “con totale astrazione dalla realtà”: quindi agisce e dispone con risorse finanziarie aleatorie e di cui non dispone, questo dice la magistratura contabile. Alla data odierna, cioè il 24 novembre, secondo la Corte, la Regione persevera in “comportamenti contra legem”, al di fuori della legge. Il risultato è lo stesso di un anno fa: segnalazione al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente e al procuratore regionale della Corte dei Conti, e al procuratore della repubblica presso il tribunale dell’Aquila.
ps: questo è l’Abruzzo che non mette giudizio, che se ne infischia delle norme e delle leggi, questo è l’Abruzzo dei bilanci che fanno acqua da tutte le parti e delle nomine clientelari. Questo è l’Abruzzo che si distingue dal resto del Paese per ritardi, omissioni, inadempimenti e violazioni di leggi. C’è da esserne fieri, presidente D’Alfonso.

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