ROMA - Il governo Renzi, dimissionario dopo la vittoria del no alla riforma al referendum costituzionale di domenica, chiederà la fiducia sulla legge di bilancio e punta ad arrivare al voto in Aula entro domani sera.

Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 12 e la prima chiama è prevista per le 14.30.

Il voto di fiducia comporta che il testo che passi sia quello originario già approvato alla Camera, senza alcun emendamento, compreso il cosiddetto "maxi emendamento" del governo.

Una situazione che danneggia l'Abruzzo sia in materia di ricostruzione post-terremoto del 2009, sia per altri eventi e finanziamenti importanti come l'anno ovidiano.

Alcune cose, non l'ultima, potranno essere recuperato nel decreto "milleproroghe" che probabilmente verrà approvato a prescindere dalla caduta del governo e dalla eventuale fine anticipata della XVII legislatura.

GLI EMENDAMENTI CHE SALTANO

"Il voto di fiducia è necessario per evitare l'esercizio provvisorio, non si approva neanche il maxi emendamento del governo - spiega ad AbruzzoWeb la senatrice Stefania Pezzopane - Questo comporta che non verrà approvato nulla di quello che avrei dovuto portare e avevo concordato per il governo: se li presento lo stesso, gli emendamenti non passano".

Tra le norme che restano escluse, ci sono i 15 milioni per salvare i bilanci del Comune dell'Aquila e degli altri enti, compensando le minori entrate e maggiori spese dovute al sisma di sette anni e mezzo fa; il fondo di solidarietà azzerato, la proroga dei lavoratori Cococo, l'equiparazione dei trattamenti salariali tra dipendenti degli uffici speciali del 2009 e del 2016, la proroga al 2018 dei contratti a tempo determinato.

Tra gli emendamenti saltati non squisitamente legati alla ricostruzione post-terremoto del capoluogo, i finanziamenti per il Bimillenario della morte del poeta latino Ovidio, per la sede distaccata del museo Maxxi. Questi due, non potranno neanche essere riproposti nel successivo decreto "milleproroghe", non essendo appunto estensioni di norme esistenti.

Salta, infine, anche una norma sull'edilizia scolastica che avrebbe consentito alla Regione Abruzzo di spendere somme non impiegate senza farle tornare indietro allo Stato.

"Non mollo queste battaglie, presumo che, approvata la legge di bilancio e chiarito quale sarà lo scenario, sicuramente in Parlamento bisognerà portare o il milleproroghe o un qualsiasi decreto di aggiustamento. Certo non sarà la stessa cosa, speriamo almeno di spuntarla sui 15 milioni per salvare i bilanci che avevano già avuto la bollinatura della Ragioneria dello Stato", conclude la senatrice.

Contro la Pezzopane, in una nota, gli esponenti aquilani di Fratelli d'Italia hanno fatto notare che la norma salva-bilanci, in particolare, era già stata bocciata in sede di conversione in legge del decreto sul terremoto del Centro Italia.

LA FIDUCIA

Secondo quanto ha spiegato la presidente dei senatori di Ap-Ncd, Laura Bianconi, al termine della Conferenza dei capigruppo, la fiducia sarà posta sull'articolo 1 del testo, quello che contiene le misure della legge di Bilancio.

La seduta d'Aula è stata convocata domani per le 9,30 e si comincerà con la relazione del relatore.

Se presentate, verranno votate le pregiudiziali di costituzionalità, mentre dalle 13,30 cominceranno le operazioni di voto per appello nominale che dovrebbero concludersi circa in un'ora.

Dopo il voto di fiducia, verso le 14,45, si passerà al voto degli emendamenti sulla seconda sezione di Bilancio, cioè la parte della manovra che contiene gli stanziamenti per i ministeri e i saldi, e ci sarà il voto finale sulla manovra con procedura elettronica.

Se non ci saranno sorprese la legge di Bilancio verrà approvata in via definitiva domani stesso.