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Pescara, 25/07/2024
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Data: 08/12/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Pensionati forzati alla Regione. Per mandarle a casa la Regione dovrà pagare a ognuno di loro l’indennità sostitutiva di preavviso di sei mesi, soldi dalla difficile copertura finanziaria, visto che si appresta a fare una variazione di bilancio per pagare le spese dei Trasporti (soprattutto gli stipendi dei dipendenti della Tua e per onorare il contratto con Trenitalia) pari alla bellezza di 8 milioni di euro.

In centoottanta in pensione senza manco una lettera di preavviso: alla Regione Abruzzo si annuncia un’altra violenta rivolta del personale e dei dirigenti che si vedranno spazzare via in un colpo solo decine di collaboratori contro la loro volontà, creando problemi a moltissimi servizi. La delibera con i nomi delle persone da spedire a casa senza troppi complimenti è stata approvata martedì sera dalla giunta regionale e solo ieri, quindi a cose fatte, annunciata ai sindacati. Una cura dimagrante ideata dal presidente Luciano D’Alfonso e dal dirigente del Gabinetto Fabrizio Bernardini, fatta ingoiare a fatica all’assessore Paolucci e al dirigente del Bilancio Ebron D’Aristotile.

Un’ingiustizia, una black list, un elenco di persone scomode che non avrebbero nessuna intenzione di lasciare il posto di lavoro e che soprattutto non sono mai state interpellate.
Per mandarle a casa la Regione dovrà pagare a ognuno di loro l’indennità sostitutiva di preavviso di sei mesi, soldi dalla difficile copertura finanziaria, visto che si appresta a fare una variazione di bilancio per pagare le spese dei Trasporti (soprattutto gli stipendi dei dipendenti della Tua e per onorare il contratto con Trenitalia) pari alla bellezza di 8 milioni di euro. Sulla delibera fino a tarda sera mancava la firma del responsabile del Bilancio, Ebron D’Aristotile che alla fine l’ha messa facendo presente che l’atto era stato redatto da altri. Insomma, una dissociazione bella e buona.
La Regione si aggrappa a una legge precedente alla riforma Fornero per la razionalizzazione della dotazione organica e alla necessità di tagliare la spesa pubblica, anche alla luce del fatto che nei suoi uffici è stato trasferito il personale di risulta dell’Apr (43 persone), quello di Abruzzo lavoro (22 persone), delle Province (238 dipendenti) e al conseguente aggravio di spesa: 8.500.000 solo di maggiori oneri per le retribuzioni. Con questo taglio risparmierà invece, secondo quanto scrive nella delibera, 4.506.006,8 euro. Ma quasi più della metà se ne andrà per pagare l’indennità sostitutiva di preavviso. Insomma, alla fine il risparmio sarà ininfluente.


Ebron D’Aristotile
Ed è proprio questo il punto debole di tutta la delibera, tanto che la Regione nell’atto tiene a precisare che attraverso la riduzione, a prescindere dal reale risparmio, consegue finalità pubbliche:

“In definitiva attraverso la riduzione stabile della propria dotazione organica, consegue vantaggi di pubblico interesse di gran lunga maggiori, non solo sotto l’aspetto economico, rispetto al finanziamento della spesa necessaria per il riconoscimento dell’indennità sostitutiva”.

Per i dipendenti altro non sarebbe che una resa dei conti, di una lista di persone scomode da liquidare senza troppi scrupoli. Molti di loro sono pronti a usare le carte bollate: è mancato il confronto e l’informazione, in tanti non vogliono andare in pensione mentre fuori dalla black list magari c’è gente che a casa ci vorrebbe andare.


Luciano D’Alfonso
E in più che fretta c’era. Per non aspettare sei mesi o i tempi di scadenza naturale della carriera lavorativa dei 180, la Regione si sobbarca una spesa considerevole, quella del mancato preavviso. Ha senso?
ps: insomma, sotto l’abito della razionalizzazione e del risparmio della spesa pubblica si nasconde un’operazione di epurazione. E a Palazzo Silone all’Aquila e in viale Bovio a Pescara si prepara un altro Natale caldo.

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