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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Emergenza smog - Via De Gasperi soffocata da 30mila auto al giorno. Ecco lo studio che rivela quali sono le strade più congestionate della città

PESCARA È via De Gasperi la strada più trafficata della città. Ogni giorno l’arteria che collega il centro con la stazione centrale viene attraversata da circa 30mila auto, cioè un quarto dei 120mila veicoli circolanti quotidianamente all’interno della città. Una cifra impressionante che viene finalmente svelata dal dossier realizzato l’anno scorso dall’allora direttore tecnico del Centro di monitoraggio e gestione sicurezza stradale del Comune di Pescara Giuseppe Di Giampietro. Dopo un anno di studi, analisi, monitoraggi e ricerche, l’esperto incaricato dall’amministrazione Alessandrini (che in molti avevano battezzato con il nome di Mister traffico) ha stilato un documento pieno di dati, sicuramente utilissimi, ma che il Comune non ha mai rivelato. Il Centro è in grado di rivelare cosa contiene quel dossier inedito con 800 pagine piene di grafici, tabelle e cifre. E la cosa che salta subito agli occhi è l’analisi dei flussi di traffico nelle strade più importanti della città, tenendo ben presente che i dati raccolti dopo un anno di studi si riferiscono al 2015, ma sono comunque gli ultimi registrati, dopo dieci anni dal precedente monitoraggio condotto in occasione della stesura del vecchio Piano del traffico. Ebbene, in base a queste nuove cifre, emerge che è via De Gasperi la strada più congestionata della città. Le recenti proteste dei residenti per il gran traffico e lo smog trovano quindi conferma in questo dossier. Anche ieri, tra l’altro, alcuni cittadini si sono lamentati perché via De Gasperi è stata invasa da migliaia di auto dirette al parcheggio delle aree di risulta e l’aria è diventata irrespirabile. Purtroppo non ci sono centraline che possono rilevare lo smog. Di Giampietro e il pool di esperti che ha lavorato con lui fino alla fine dell’anno scorso, hanno registrato nell’arteria stradale un traffico medio giornaliero di 29.290 veicoli. Al secondo posto, nella classifica delle zone più critiche della città troviamo il ponte della Libertà, più conosciuto come ponte Capacchietti che collega via del Circuito alla strada Pendolo, con 25.214 veicoli in transito in media quotidianamente. Segue un altro ponte, quello dell’Asse attrezzato in piazza Italia, con 24.239 auto. E poi ancora, il ponte D’Annunzio, la riviera nord, via Michelangelo, ponte Risorgimento, via del Circuito, viale Bovio. A metà classifica troviamo anche viale Regina Margherita, che ha raddoppiato il numero dei veicoli giornalieri da quando è stato ripristinato il vecchio senso di marcia, da 4.811 a 9.440. Trafficato, ma meno di altre strade del centro, anche corso Vittorio Emanuele, con 7.557 veicoli al giorno. Probabilmente, con la scelta del Comune di riaprire il tratto precedentemente pedonalizzato solo in un senso di marcia si è ridotto il numero di auto. Fortemente compromesso anche il varco di ingresso a nord di Pescara, in piazza Duca degli Abruzzi, con oltre 5mila veicoli nell’ora di punta del mattino. Gli orari più a rischio per il traffico sono comunque quelli tra le 8 e le 9 del mattino e tra le 18 e le 20 della sera. In proposito, Di Giampietro avverte. «È un traffico insostenibile», fa presente l’ex direttore del Centro di monitoraggio, «tanto che Pescara, benché sia di fronte al mare, sfonda ogni anno il tetto massimo consentito di superamento degli inquinanti dell’aria. I parcheggi nell’area centrale sono insufficienti per gli stessi residenti, né si può incentivare l’arrivo in automobile in centro, offrendo parcheggi di lunga sosta nell’area della stazione». A detta dell’esperto, «sono molti i problemi che un Piano della mobilità dovrebbe risolvere e le decisioni da prendere. I ponti, il trasporto pubblico in sede propria, il destino della strada parco, i parcheggi di interscambio, la rete dei percorsi ciclopedonali». «Tutti problemi da discutere, valutare e affrontare con un’ottica intercomunale», osserva. «La Comunità europea», aggiunge, «chiede ai Comuni di dotarsi di un Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) per valutare i problemi della mobilità nella sua interezza, non certo di un Put (Piano traffico). Dunque, Pescara spende i soldi per un Put inutile e superato».





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