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Pescara, 25/11/2024
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Data: 10/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Fusione TUA e poco altro. Il nodo del riordino. Troppe e poco omogenee le società sotto il controllo della Regione. Nel frattempo si risparmia sugli stipendi dei consigli di amministrazione

PESCARA Un lavoro non facile quello del riordino delle partecipate della Regione Abruzzo. Un portafoglio ricco ed eterogeneo, frutto di normative speciali che si sono succedute nel tempo da parte delle varie giunte regionali, con effetti non sempre chiari. Lo scorso aprile, per esempio, nel corso del lavoro di riordino delle società (per impulso del Governo e dell’”agenda Cottarelli”) la regione scoprì di averne due in più : il Centro alta formazione Valle Peligna-Alto Sangro e la Società meridionale saccarifera e Agroalimentare. Oppure società con più consiglieri d’amministrazione che dipendenti (per esempio il Crivea che ha 4 amministratori e due dipendenti, o il Centro Agroalimentare Valle della Pescara: tre amministratori e due dipendenti), oppure composte dai soli amministratori. Un pezzo di cammino è stato però fatto. Il risultato più evidente è la fusione delle tre società di trasporto Gtm, Arpa e Sangritana nella società Tua (Società unica abruzzese di trasporto). C’è poi il piano di razionalizzazione di Abruzzo Engineering, destinata dapprima alla liquidazione, ora oggetto di rilancio attraverso l’acquisizione del capitale sociale di AE posseduto da Selex Se.Ma, pari al 30%, e parallela rinuncia di Selex al contenzioso risarcitorio attivato nei confronti della Regione. Si pensa anche al rilancio e valorizzazione di Abruzzo Sviluppo e dei tre consorzi di ricerca agricola Cotir, Crab e Crivea, destinati alla liquidazione, ma che andranno incontro a un programma di fusione e/o integrazione. Ma quanto costano queste società? E soprattutto, quanto costano gli organismi di nomina politica? Vediamo le società più importanti. La spesa per il cda della Saga, la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo è complessivamente di 40mila euro l'anno. La metà va al presidente (ma l'attuale presidente Nicola Mattoscio ha rinunciato ai 20mila euro l’anno). Ai consiglieri d’amministrazione Emilio Schirato, Stefano Menozzi, Alessia Chiacchiaretta vanno 5mila euro l’anno (più i gettoni da 80 euro per le sedute). C'è poi una parte variabile integrativa di 20mila euro complessivi legata ai risultati di gestione. Anche il presidente della società regionale di trasporto locale Tua Luciano D’Amico ha rinunciato alla sua indennità di 59mila euro l’anno. Gli altri consiglieri d’amministrazione Giovanni Di Vito e Natascia Passerini prendono una indennità annuale di 14mila 750 euro. Più sostanziosi gli stipendi dei dirigenti, compresi tra 91mila e i 149 mila euro l’anno. Alla Fira, la finanziaria regionale, il presidente del Cda Alessandro Felizzi prende una indennità annua di 25.200 euro più 100 euro di gettone di presenza. I consiglieri Sergio Della Rocca, Paolo Di Domizio, Concetta Di Luzio,Raffaele Marolaprendono 12.500 euro più 100 euro di gettone di presenza. All’Arta il direttore generale Mario Amicone prende il 70% di un direttore della giunta regionale (circa 94 mila euro l’anno), alla quale si aggiunge una parte variabile che può arrivare fino al 30% in base ai risultati.

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