L'AQUILA I pesanti rilievi della Corte dei Conti, che ha evidenziato comportamenti omissivi, ritardi, violazioni e inadempimenti della Regione in merito al controllo della spesa, hanno infastidito l'assessore regionale al Bilancio, Silvio Paolucci che, in questa intervista al Messaggero, respinge le accuse.
«Ogni anno a novembre spiega Paolucci la Corte dei Conti si riunisce e fa una relazione. Nel caso di specie ne ha fatte due, una sulla sanità e una sull'extra bilancio. Una sorta di ramanzina. Qualcuno, soprattutto i Cinque Stelle, poi strumentalizza». La relazione sulla sanità sarà oggetto dell'adunanza del 15 dicembre. Su quella relativa al bilancio, invece, l'assessore entra nel merito. «Ci viene contestato spiega Paolucci un elenco puntuale di mancati documenti contabili, cosiddetti riallineati, sui residui e sui rendiconti, tali da indurre la Corte a ritenere la Regione in grave ritardo proprio sul riallineamento e, nella sostanza, non attendibile, al momento, sulla determinazione del disavanzo». Paolucci non nasconde il suo malcontento: «Sono irritato, sulla sanità, perché nel documento si dicono cose non corrette e con aggettivi insoliti, giudizi che poco hanno a che fare con i compiti di controllo».
PROCEDURE Quanto al resto di bilancio, «si parla di anni precedenti al nostro insediamento. E poi non c'è irresponsabilità. I ritardi accumulati sul riallineamento contabile derivano dalla complessità per determinare il disavanzo della Regione. Nel passato l'ente ha costruito un debito molto ampio per una serie di motivi. Il primo è il debito sanitario, centinaia di milioni l'anno. Tra il 2000 e il 2007 la situazione è stata critica. A questo si sono aggiunti altri due tipi di debito: la distrazione dalla sanità di risorse che hanno finanziato altri comparti, sommata al deficit strutturale annuale; l'ulteriore utilizzo di risorse dell'extra sanità per fini diversi rispetto a ciò per cui erano vincolate. Così l'Abruzzo è diventata la Regione più indebitata d'Italia».
Questo, per Paolucci, è il contesto di partenza. «Negli anni successivi prosegue per via della ristrutturazione di una situazione insopportabile abbiamo sottoscritto il piano di rientro sanitario, adoperato la leva fiscale e costruito bilanci in deficit coperti con le cosiddette economie riprogrammate. Fino al 2013, ultimo rendiconto disponibile, i bilanci erano tutti in deficit. Una procedura utilizzata per garantire un pareggio che nei fatti non c'era in ragione del piano di rientro sanitario. Questa è la montagna che ci portiamo dietro. Ci sono stati, poi, tagli dei trasferimenti e della base imponibile dal governo centrale. Le entrate si sono ridotte paurosamente».
Paolucci sostiene, alla luce di questo, che al suo arrivo si è trovato di fronte a un contesto di ripianamento di enormi perdite, senza un percorso di riaccertamento e la responsabilità di garantire i servizi. «Qui non c'è un ritardo determinato da me conclude Paolucci ma il tempo che mi sto prendendo per dipanare il tutto è esclusivamente quello della responsabilità: non si possono lasciare le persone senza i servizi essenziali. Ho fatto tutto ciò che si poteva fare». Pietrucci del Pd ha criticato i Cinque Stelle che hanno polemizzato: «E' sciacallaggio politico».