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Pescara, 25/11/2024
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10/12/2016
Il Centro
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Cgil: «La Regione taglia 1,5 milioni alla sanità». Allarme lanciato dal sindacato dopo la delibera sul riequilibrio della spesa. «Meno servizi e personale, scelte in contraddizione con le esigenze degli utenti» |
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L’AQUILA «I tagli alla sanità, operati dalla Regione, rischiano di compromettere la qualità dei servizi erogati e di cronicizzare la carenza di personale». Potrebbe avere ripercussioni pesanti soprattutto nelle zone interne, secondo la Cgil, la recente delibera di giunta, che riguarda la programmazione del triennio 2017-2019 delle quattro aziende sanitarie locali, in cui sarebbero stati stanziati 1,5 milioni in meno per i costi del personale. «La Fp-Cgil ritiene inaccettabile», affermano i segretari Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, «che debbano continuare a essere i lavoratori a doversi accollare l'onere del riequilibrio della spesa pubblica». Da una prima lettura della delibera di giunta regionale741 del 15 novembre 2016, avente ad oggetto “Indirizzi regionali per la redazione degli strumenti di programmazione delle aziende sanitarie regionali per il triennio 2017-2019”, emergono dati riguardanti la spesa per il personale che il sindacato definisce allarmanti. «In continuità con una costante politica di tagli lineari», dice la Fp-Cgil, «si rileva un consistente taglio dei costi del personale di circa 500.000 euro. Infatti per l’anno 2017 da una previsione di spesa del decreto del commissario ad acta 104 del 19 novembre 2015 di 192.634.000 euro si passa a una previsione di spesa pari a 192.134.000 euro indicata nella delibera di giunta regionale 741 del 15 novembre 2016. La questione che desta maggiore preoccupazione tuttavia è la previsione di spesa rapportata all’anno 2016, che era pari a 193.693.000 euro, indicata nel predetto decreto del commissario ad acta, e che pertanto consta di un taglio complessivo di 1,5 milioni di euro». La conclusione è che «tali condizioni rischiano seriamente di compromettere gli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni sanitarie nella provincia dell’Aquila e l’effettiva continuità di erogazione dei servizi oggi previsti. Il sistema sanitario pubblico, che già si trova in uno stato di sofferenza e che ancora non vede completamente applicata la norma di recepimento delle normative europee in merito agli orari di lavoro, a seguito di questa riduzione rischia dunque», sottolinea la Fp-Cgil, «di andare al collasso. Le scelte sono in contraddizione con la reale necessità di fabbisogno del personale dell’Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Tale dato è facilmente rilevabile anche dal numero di lavoratori precari che prestano la loro opera sia nel comparto sanitario che in amministrazione garantendo, pertanto, la continuità delle attività e delle prestazioni».
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