TERAMO «Una fantomatica e costosissima funivia per collegare il campus universitario di Colleparco con il centro cittadino. Tutto ciò nonostante ci siano già degli autobus ad assicurare il collegamento». Parte così l’attacco del Movimento 5 Stelle di Teramo al progetto che il governatore D’Alfonso e il rettore D’Amico propugnano, e che trova forti resistenze nella politica cittadina. I 5 Stelle continuano: «Soltanto tre paginette, a questo ammonta la reale documentazione della promessa (o minacciata) funivia. Ci si sarebbe aspettato, considerato l'altissimo costo dell'opera (circa 10 milioni), di trovare un consistente lavoro fatto di quadri economici, tavole esecutive, studi di fattibilità e valutazioni di impatto ambientale. Invece il nulla. Nessuna risposta sul perché sia necessaria un'opera tanto onerosa né alcun tentativo di contestualizzare l'opera. Nessun elemento per valutare i reali costi dell'operazione. Neanche una tabellina sui possibili ammortamenti. Nessuna previsione sulle presumibili ed enormi spese di manutenzione. Sarebbe questa la politica del fare? A noi sembra una sfida a chi la spara più grossa. L'asse Renzi-D'Alfonso-Di Sabatino, con tale proposta od imposizione, ha toccato veramente il fondo. In questi ultimi giorni si è vociferato che nel caso in cui il consiglio comunale dovesse rigettare l'idea della funivia, questi presunti 10 milioni di euro sarebbero spostati verso un altro Comune. Noi non ci stiamo a questo ricatto e, per questo motivo, chiediamo che venga indetta una consultazione cittadina (una sorta di referendum propositivo) mediante la quale i teramani possano esprimere la loro opinione. Si dovrà chiedere loro se, durante l'attuale crisi economica, preferiscano spendere 10 milioni di euro per una funivia oppure per un'altra infrastruttura strategica (visto che la destinazione dei fondi può benissimo essere mutata). Il referendum potrà essere organizzato anche on line per ridurre notevolmente i costi e dare la possibilità a tutti di pronunciarsi comodamente da casa propria. Basterebbe solamente generare delle password univoche per ogni cittadino». Sul tema interviene anche Federico Carboni, dirigente provinciale di Fdi-An, che attacca: «Teramo non necessita o quantomeno non ha nell'elenco delle priorità un altro mostro ambientale. Troppe volte infatti si è lasciato decidere a terzi senza la minima condivisione dei progetti che come in questo caso hanno un grande impatto e non solo visivo». L’esponente di Fdi-An pone dubbi anche sul terreno «altamente franoso» dove sorgerebbe la stazione di monte della funivia e chiede «se siano stati svolti studi geologici». Carboni conclude: «Abbiamo un vettore che si occupa di trasporti pubblici, perché non trovare una sintesi ed un accordo direttamente con quell'azienda che già dispone di due linee che muovono verso Colleparco? Perché non aprire un tavolo di confronto che porti ad un potenziamento delle corse?»..