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Pescara, 25/11/2024
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Data: 11/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crisi di governo - Mattarella: governo con pieni poteri Incarico a Gentiloni

ROMA «Il nostro Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni». Pochi minuti dopo la fine dell'appuntamento con la delegazione del Pd, Sergio Mattarella ha fatto il punto della situazione al termine della terza giornata delle sue consultazioni per risolvere la crisi.
Oggi, dopo un ulteriore colloquio con Matteo Renzi (che potrebbe anche salire al Colle) dovrebbe conferire l'incarico e il nome che ormai appare deciso è quello di Paolo Gentiloni. La designazione sarà ratificata dalla direzione del Pd convocata per domani alle 12. Subito dopo aver incassato il via libera del proprio partito, Gentiloni potrebbe tornare al Colle per sciogliere la riserva, giurando in tal modo martedì e presentandosi almeno in un ramo del Parlamento per la fiducia prima di partire giovedì per il delicatissimo Consiglio Ue sui migranti.
In realtà, la delegazione del Pd - formata dai capigruppo Zanda e Rosato, dal vicesegretario Guerini e dal presidente Orfini - a Mattarella non ha fatto il nome di Gentiloni. Durante il colloquio ha tratteggiato un ritratto che implicitamente calzava a pennello al ministro degli Esteri, ma nessun nome. Destando una certa sorpresa nel Presidente. La spiegazione data dai dem, è che non avendo la direzione pd ancora espresso un nome, non sarebbe stato corretto anticiparla.

CONDITIO SINE QUA NON Davanti ai giornalisti, tirando le file della giornata, il capo dello Stato ha motivato la necessità di avere subito un esecutivo con pieni poteri col fatto che «vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta - ha sottolineato - di adempimenti, impegni e scadenze di carattere interno, europeo e internazionale». Tra questi, Mattarella ha indicato l'emergere, nei colloqui avuti con i rappresentanti di gruppi e partiti, «come prioritaria, di un'esigenza generale di armonizzazione delle due leggi per l'elezione della Camera e del Senato», come «condizione indispensabile per procedere allo svolgimento delle elezioni».
A questa «condizione», Mattarella ha voluto aggiungere che, «tra i punti in primo piano, vi è quello che riguarda il sostegno ai nostri concittadini colpiti dal terremoto e l'avvio della ricostruzione dei loro paesi».
Già questi due punti sembrano delineare a sufficienza la solidità e l'impegno che l'inquilino del Quirinale vorrebbe imprimere al nascituro governo. A questo scopo, l'augurio conclusivo di Mattarella è stato che «il clima politico possa articolarsi e svolgersi con un rapporto dialettico, come è necessario per la nostra democrazia, ma sereno e costruttivo». E quindi, ha aggiunto, che valuterà nelle prossime ore quanto emerso dai suoi colloqui, «e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo», ha affermato Mattarella.

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