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Pescara, 25/11/2024
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Data: 12/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Intoccabili e verdiniani, ecco la squadra. Verso la riconferma anche Boschi. Alfano potrebbe lasciare il Viminale per gli Esteri. E Cuperlo rifiuta l’Istruzione

ROMA La pattuglia degli intoccabili è già definita, un elenco che sembra destinato a non subire variazioni. I nomi sono quelli di Pier Carlo Padoan all’Economia, Roberta Pinotti alla Difesa, Andrea Orlando alla Giustizia, Graziano Delrio a Infrastrutture e Trasporti e Dario Franceschini alla Cultura. Verso la riconferma vanno Maria Elena Boschi, ex ministro delle Riforme e grande sconfitta del referendum, che avrebbe l’incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Marianna Madia alla Pubblica amministrazione. Attorno a questo drappello di inamovibili, il premier incaricato Paolo Gentiloni rimodella la squadra di governo, nella quale sembra quasi certo l’ingresso formale delle truppe di Denis Verdini, decisive per assicurarsi la fiducia al Senato. A rappresentare Ala (Alleanza liberalpopolare-Autonomie) potrebbero essere chiamati l’ex presidente del Senato Marcello Pera o l’ex ministro Giuliano Urbani, mentre resterebbe ancora in campo il sottosegretario Enrico Zanetti, dopo che con i fuoriusciti di Scelta civica in parlamento ha unito le sue forze a quelle dei verdiniani di Ala. Ad Ala potrebbe andare il ministero dell’Istruzione, dove è data in uscita certa Stefania Giannini, che durante il governo Renzi è passata da Scelta civica al Pd. Più probabile, tuttavia, per dinamiche legate alle correnti interne al Pd, che in viale Trastevere arrivi la dem Francesca Puglisi. Il posto ieri sarebbe stato offerto a Gianni Cuperlo, per bilanciare l’esecutivo a sinistra, ma l’ex presidente del Pd avrebbe declinato gentilmente l’offerta, anche per evitare che l’incarico apparisse come la contropartita del sofferto “sì” di Cuperlo al referendum. Ad assicurare la continuità con il governo Renzi, con in mano la gestione delle nomine di primavera, appare sicura la riconferma di Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del consiglio e braccio destro di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, che punta ad avere anche la delega al Servizi segreti, oggi saldamente in mano a Marco Minniti, che potrebbe a questo punto prendere la via del Viminale. Un incarico per il quale tuttavia si fa anche il nome del sottosegretario Claudio De Vincenti. In questo complesso gioco di incastri Angelino Alfano lascerebbe il ministero dell’Interno per un altro dicastero di peso, quello degli Esteri lasciato libero da Gentiloni. La Farnesina è tuttavia la casella più affollata: in corsa ci sarebbero anche Piero Fassino e Carlo Calenda, in uscita dallo Sviluppo economico, oltre all’Udc Pierferdinando Casini. Ma è possibile che il premier incaricato scelga la soluzione interna, premiando il segretario generale, l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, con cui ha lavorato negli ultimi anni. Incerto il futuro del ministro del Lavoro Giuliano Poletti che, inizialmente dato in partenza per essere sostituito da Teresa Bellanova, vice ministro dello Sviluppo economico, potrebbe invece essere riconfermato. Cambio in vista anche al ministero dell’Ambiente, Ermete Realacci, grande amico del premier, sostituirebbe Gian Luca Galletti, mentre all’Agricoltura si profila uno scambio tra Maurizio Martina, che andrebbe al partito, e il vice segretario dem Lorenzo Guerini. Per Ncd, con Alfano, sembrano volare verso la riconferma anche Beatrice Lorenzin alla Salute, ed Enrico Costa agli Affari regionali.

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