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Pescara, 25/11/2024
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Data: 12/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Da bonus a pensioni, tutto in bilico. Necessari numerosi decreti per dare esecuzione alle norme presenti in manovra

ROMA Non solo Mps. Il governo Gentiloni forse avrà vita breve, ma certo non avrà modo di annoiarsi. La nascita del nuovo esecutivo coincide con l’approvazione della legge di Bilancio e dunque Palazzo Chigi, per dare esecuzione alle norme inserite in manovra e non farle decadere, dovrà approvare molti decreti. Senza considerare gli altri fronti aperti, come le nomine di alcune società pubbliche: Enel, Agenzia delle Entrate, Eni, Finmeccanica e Poste. Ecco le principali urgenze. Previdenza. Entro marzo, il governo deve varare due decreti attuativi: il primo per approvare il modulo della domanda per accedere all’Ape, il pensionamento partire da 3 anni e 7 mesi prima della maturazione dei requisiti con prestito della banca e taglio del trattamento futuro e il secondo per individuare le categorie “social” che potranno uscire senza alcuna penalizzazione. Vanno inoltre definiti i contorni dell’Aspi, l’assegno destinato ad aiutare i disoccupati, che dopo l’esito del referendum resta in bilico tra Stato (che avrebbe dovuto assumerne il controllo) e Regioni. Agevolazioni. Entro fine febbraio dovrà essere chiarito, attraverso un decreto, quali categorie di lavoratori precoci (che hanno lavorato almeno 12 mesi prima di compiere 19 anni) potranno andare in pensione, con 41 anni di contributi e indipendentemente dall’età. Anche il bonus bebè e il nuovo bonus per gli asili nido (1.000 euro) sono in attesa di chiarimenti che specifichino la platea dei beneficiari. Statali. Rischia lo stop la partita dei “furbetti del cartellino” su cui il governo si era ripromesso di intervenire dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato tre decreti delegati della riforma Madia. Sempre sul fronte della Pa rischia di arenarsi l’attuazione dell’accordo per il rinnovo del contratto degli statali (85 euro mensili di aumento che necessita di essere formalizzato in un atto di indirizzo del ministero da emanare entro febbraio. Giochi e spettacoli. Un decreto interministeriale (Tesoro, Giustizia e Beni culturali) da emanare entro gennaio serve a dare esecuzione al giro di vite al secondary ticketing, la vendita a prezzi supermaggiorati dei biglietti dei concerti. In mancanza di una norma, saltano le sanzioni che, nei casi più gravi, possono arrivare a 180mila euro. In bilico la lotteria degli scontrini, che dovrebbe partire a febbraio e che punta a premiare chi effettua acquisti imponendo all’esercente il rilascio del titolo fiscale: manca il regolamento attuativo. Banche. La scorsa settimana il Consiglio di Stato ha bocciato, rinviando il parere alla Consulta, il decreto Bankitalia che serve per limitare il diritto di recesso (nel quadro della riforma che trasforma le banche popolari in spa) degli azionisti che abbandonano gli istituti. In attesa del pronunciamento della Corte, il governo stava preparando le modifiche per evitare seri dissesti finanziari alle banche che hanno già operato una stretta al recesso. Tra queste, Ubi Banca, Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

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