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Pescara, 25/07/2024
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Data: 12/12/2016
Testata giornalistica: Prima da Noi
Sindacato contro i dirigenti Saga: errori, denunce e timori per i dipendenti. Si surriscalda il clima in attesa di chiudere i conti e scoprire forse ancora ingenti debiti

PESCARA. Presunti errori nella turnazione degli operai commessi dalla dirigenza Saga, l’annunciata revisione del premio di produzione che potrebbe determinare una detrazione di 2mila euro l’anno sulle buste paga e il demansionamento degli operatori di mezzi complessi, che ha già determinato l’apertura di una vertenza.

Sono questi i provvedimenti che potrebbero essere messi in atto dalla Saga, la società di gestione dell’aeroporto alla vigilia della chiusura del bilancio che si attende con ansia per una serie di ragioni che tengono con il fiato sospeso molti.

La denuncia arriva dal Responsabile Ugl Trasporto Aereo Luciano Pantoni ma non direttamente depositando le informazioni ad Armando Foschi, esponente della associazione “Pescara Mi Piace” che da mesi segue e denuncia presunte incongruenze e irregolarità in Saga. Proprio la Ugl anche in passato sempre attraverso Foschi aveva denunciato altre vicende sul personale e questa volta proprio quella sigla è stata tenuta fuori dagli incontri con la dirigenza, uno sgarbo istituzionale non tollerato.



Insomma dipendenti in subbuglio dopo appena pochissimi mesi dalla esultanza per i nuovi finanziamenti piovuti dalla Regione che hanno regalato lo spazio di una brevissima serenità.

Forse proprio per questo malessere le voci corrono in fretta e parlano di manovre che avrebbero come obiettivo finale la privatizzazione della società, peraltro una delle ipotesi già sbandierate dal presidente D’Alfonso che ha lo stesso intento sostenendo nei mesi scorsi che si sarebbero cercati imprenditori capaci e volenterosi per intervenire nella Saga dopo aver paventato anche l’arrivo di capitali freschi da un “milionario” contratto di marketing per la pubblicità dentro l’aeroporto.



«Scoppiano nuovi bubboni nella gestione del personale Saga», sostiene Foschi, «come ampiamente previsto dopo la nomina dell’ennesimo ex dirigente Alitalia, tal Alberto Orlandini, come responsabile della riorganizzazione del personale, compito peraltro già affidato al Direttore della società. Già all’indomani della nomina i sindacati avevano espresso le preoccupazioni circa le voci che si rincorrevano lungo i corridoi sulle intenzioni del nuovo Dirigente, ovvero quelle di reperire risorse nell’ambito del contratto del personale, lasciando intendere la previsione di taglio del premio di produzione, flessibilità del personale operativo che potrà essere impiegato per più mansioni, aumento di un’ora di lavoro e congelamento dei passaggi di livello ai danni del personale, mentre non una parola è stata mai fatta dall’azienda sul taglio delle indennità dei vertici Saga che continuano a beneficiare dei propri vantaggi».

E i risultati starebbero rispettando le previsioni: il 6 dicembre scorso il Direttore Generale Luigi Ciarlini ha inviato una scarna comunicazione, appena 3 righe, inerente le ‘Attività di Rampa’ e ufficializzando che da quella data «l’impiego dei mezzi complessi, così come contrattualmente individuati, dovrà essere effettuato dal solo personale in possesso dei requisiti e del livello di attestazione previsto dal vigente Contratto Nazionale di Lavoro».

Tradotto: solo il personale dotato del quinto livello può operare con i mezzi complessi, escludendo decine di operatori di quarto livello che però fino al 5 dicembre hanno normalmente svolto la mansione con la piena consapevolezza della dirigenza, che piuttosto avrebbe dovuto provvedere a garantire i passaggi di livello.

Ovviamente l’Ugl ha già aperto una vertenza che finirà dinanzi al Tribunale.

Ma non basta: lo stesso Dirigente responsabile ‘alle relazioni industriali e al rapporto con i sindacati’, ex Alitalia, Orlandini -come riferisce Armando Foschi- ha annunciato nei giorni scorsi ai sindacati che, secondo i controlli da loro effettuati, bisogna predisporre un’opera di recupero su ogni turno lavorativo perché pare che tutti i lavoratori, per un calcolo sbagliato della stessa dirigenza, stiano lavorando un’ora in meno.

«Se confermata questa notizia sarebbe gravissima», dice Foschi, «perché vuol dire che sino a oggi la dirigenza Saga ha pagato al personale un’ora in più di quello che doveva percepire, il che, purtroppo, ci rende l’idea della professionalità dell’attuale dirigenza societaria. Senza dimenticare che, se i sindacati non dovessero accettare l’aumento della turnazione, la società ha già minacciato di passare ai recuperi coatti delle somme indebitamente versate sulle buste paga, e questo anche se la responsabilità dell’errore è della società stessa e non dei lavoratori».

Infine la Saga ha annunciato il taglio del premio di produzione per gli operatori, che si tradurrà in 2mila euro in meno all’anno sugli stipendi del personale ma la la spending review in Saga riguarderebbe solo i lavoratori, «mentre la società continua a fare le sue nomine dirigenziali, promozioni e nomine dirigenziali a contratto, senza dimenticare che il Direttore non ha tagliato di un euro il proprio stipendio e, anzi, i sindacati, hanno alzato l’attenzione sull’uso dell’auto aziendale proprio da parte del Direttore».

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