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Pescara, 25/11/2024
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Data: 13/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Abruzzo, L'Aquila la città dove si vive meglio Pescara in zona playoff

PESCARA L'istantanea che esce dal tradizionale appuntamento di monitoraggio del Sole24 Ore sulla Qualità della vita è di un Abruzzo che spazia tra il 60esimo posto dell'Aquila, che si fregia così del titolo di reginetta regionale del buon vivere, e l'81esimo di Pescara: nel bel mezzo Chieti (64.ma) e Teramo (76.ma). Una regione situata ai margini della zona play off, per usare una terminologia calcistica, un Abruzzo con luci ed ombre, dove reddito, risparmi e consumi sono al ribasso, come del resto i servizi, ambiente e welfare, e i prestiti non pagati (soprattutto a Chieti e Teramo per le note vicende bancarie) ma con la famiglia che ha ancora tutto il suo valore.
Prevale fortemente la solidarietà, una delle espressioni geografiche più attive d'Italia in questo campo, con un ottimo spirito d'iniziativa, almeno per le imprese registrate, ma con l'occupazione, soprattutto quella giovanile all'Aquila, che preoccupa sempre più. Chieti, come si sa, per via del suo automotive che tira sempre svetta tra le prime province in quanto ad export; però buone nuove giungono anche da Pescara e Teramo. In fondo a tutti troviamo nel settore sanità la provincia teramana (104.ma su 110), chiaramente suscettibile della voce mobilità passiva che pesa grandemente, assieme a Chieti e L'Aquila, un po' più su: fuori dalle secche Pescara, ma non così enclave felix, sempre posizionata in una zona che sfiora i play-off.

SOCIALE Le spese sociali pro-capite dei comuni in Abruzzo non sono elevate ma la pagella ecologica teramana è tra le migliori. Si notano più culle all'Aquila e a Chieti, in fondo alla classifica nazionale Teramo (100.ma). Una particolarità regionale è quella dell'alta formazione: tutte e quattro le province sono tra le migliori dello stivale per numero di laureati. In graduatoria generale, rispetto all'anno passato, perdono posizioni Pescara (-1) e Teramo (-5), risalgono la provincia aquilana (+17) e quella di Chieti (+10).
Gli indicatori che hanno determinato le posizioni dell'abituale studio sono stati 42 e spaziano dal Pil pro-capite, al lavoro, ambiente, demografia, giustizia e cultura. Cresce sempre più l'inarrestabile divario tra Nord e Sud, con le grandi province sotto la mannaia di giustizia ed ambiente, rivalutando così le piccole realtà, tanto che quest'anno è Aosta a detenere lo scettro del buon vivere, buon'ultima Vibo Valentia. Nelle piccole province si vive più tranquilli ribadisce lo studio, anche se in Abruzzo è elevato il numero di contenziosi civile (Teramo su tutte) e quello delle auto rubate, fenomeno che investe in particolar modo le realtà di Chieti (94.ma) e Pescara (99.ma). La provincia adriatica risulta essere anche la provincia tra le più imbroglioni, alto è difatti il numero di truffe e frodi (assieme a Chieti) alle rapine (97.ma). Sul versante turismo e terzo settore la nostra regione si distingue per la ristoranti e bar: L'Aquila, Teramo e Pescara occupano i primi posti, dal 12.mo fino al 22.mo, un po' distaccato Chieti.

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