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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
No dei Cinque Stelle. Grillo: «In piazza per la democrazia». Il Movimento diserta il voto di fiducia: «È una sceneggiata». Manifestazione per il 24 gennaio, giorno della Consulta

ROMA «Squadra che perde non si cambia». Usa l’ironia Luigi Di Maio per bocciare il nuovo governo targato Gentiloni. Battute a parte però i toni sono altissimi e il Movimento 5 Stelle non ha intenzione di partecipare al voto di fiducia per la nascita del nuovo governo. I grillini infatti vogliono lasciare i loro scranni e manifestare in piazza. La protesta inizia oggi e andrà avanti a oltranza fino a quando non saranno indette nuove elezioni. Il prossimo appuntamento lo annuncia Beppe Grillo che convoca tutti per una grande manifestazione a gennaio, «un flash mob per la democrazia, per la dignità dei cittadini» prima del 24 gennaio, giorno del verdetto della Consulta sulla legge elettorale. Tra Montecitorio e Palazzo Madama, e sui social i grillini si preparano ad alzare barricate: «Quando questo governo vergognoso verrà a chiedere la fiducia, mi dovrete sbattere fuori con la forza perché vi blocco tutto... non abbiamo difeso l’istituzione per farcela invadere di nuovo da ’sta gente», scrive il senatore Alberto Airola. Il leader Beppe Grillo, prima di andare in scena a Genova, ha dato le direttive via blog: «Loro continuino con le loro consultazioni, con i loro riti tristi, triti e ritriti, con le loro sceneggiate. Continuino pure con la loro invasione di ultracorpi, noi compariremo in una piazza d’Italia e terremo lì una seduta parlamentare, in mezzo ai cittadini. Sarà un flash mob di democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini». La mobilitazione consisterà in una sorta di seduta parlamentare con i cittadini, e i deputati e i senatori M5S che, per l’occasione, lasceranno le Aule. Per quanto riguarda la fiducia all’esecutivo Roberto Fico dice che «questo governo nasce morto» e «votare la sfiducia a un governo che nasce morto è una perdita di tempo». Quindi i pentastellati hanno deciso di non partecipare al voto. «L’idea è non esserci», spiega ancora Fico, aprendo la strada all’Aventino. I grillini, presenti alle dichiarazioni di voto, escono dall’Aula al momento di esprimere la fiducia. Niente fiducia e nessuna alleanza con Lega Nord e Fratelli d’Italia, neppure di piazza. Nel Movimento però le acque restano agitate e più si allontana il voto più i 5 Stelle vanno in fibrillazione. Di Maio e Fico si parlano attraverso i giornali, entrambi pronti a candidarsi a premier. Il primo ha ammesso che tra i grillini, pur nella condivisione dei principi fondamentali, ci sono «visioni differenti». Il secondo invece bolla come «affrettata» l’affermazione del collega e sottolinea: «Non ci sono visioni politiche diverse tra noi. Siamo tutti d’accordo sul non strutturarci, sul fatto che non siamo un partito, sull’assenza di leadership e sulla struttura orizzontale». Tra i 5 Stelle c’è però chi spera in una discesa in campo di Alessandro Di Battista per la candidatura a premier. Lo auspica apertamente Carla Ruocco, deputata M5S ed ex componente del Direttorio. Quanto a lei, «non ci sto proprio pensando, ma mi auguro che una donna lo faccia». Discorsi che non piacciono ai vertici del Movimento e che saranno sempre più aspri nei prossimi mesi. E anche per frenare le faide interne si vuole andare subito al voto.

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