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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Consiglio: slitta la funivia. Evacuate altre 120 persone

Avrebbe dovuto essere l'argomento principe del primo Consiglio comunale posta sisma, invece la discussione sulla funivia è stata rimandata al 20 dicembre. Uno slittamento che era nell'aria, dopo la riunione di ieri mattina con il Presidente della Regione Luciano D'Alfonso, ma che è stato deciso ufficialmente solo a Consiglio aperto, dopo un summit tra i gattiani di Futuro In che erano firmatari dell'ordine del giorno in cui si chiedeva alla Regione di poter utilizzare i fondi, 10 milioni di euro, per le scuole, o, in alternativa, per progetti di mobilità sostenibile. Ufficialmente la maggioranza (ma anche parte dell'opposizione) con questa mossa si è voluta prendere un po' di tempo in più per studiare il dossier del Governatore, che ha auspicato sul tema una riflessione laica, puntualizzando che il finanziamento sarà comunque vincolato. Secondo un'altra lettura più politica, in questo modo si è scongiurato il rischio di non avere i numeri necessari per bocciare la funivia. Tra i favorevoli infatti ci sarebbe parte di Forza Italia, con il consigliere Giuseppe Grande, il civico Guido Campana, parte dell'Ncd e forse anche Italo Ferrante, oltre all'incognita del gruppo Teramo soprattutto, che ha dapprima sposato il progetto e ora sembra fare marcia indietro. «Sono stato io, insieme a Paolo Gatti, a decidere il rinvio della discussione del punto», ha affermato a margine del Consiglio Dodo Di Sabatino, leader di Teramo soprattutto. Insomma, un caos che è meglio lasciar sedimentare per una settimana ancora, in attesa che gli indecisi prendano posizione.
NUMERI DA BRIVIDO
Il terremoto, con le sue tragiche conseguenze, è stato argomento di dibattito, perché presente come voce nelle variazioni di bilancio, 7,7 milioni di euro, 5 dei quali dovuti proprio al sisma, che ha contribuito a far lievitare le spese del Comune. Purtroppo anche ieri il bilancio degli sgomberi in città ha dato la misura dell'aggravarsi della situazione di emergenza. Nove le ordinanze firmate dal sindaco Maurizio Brucchi, che hanno disposto lo sgombero-record di ben 59 unità abitative, tutte in una volta, per un totale di circa 120 persone, in edifici di edilizia residenziale pubblica dell'Ater a Colleatterrato, Putignano e Villa Gesso, oltre ad abitazioni nelle frazioni di Rocciano e Miano. Non sono mancate le punzecchiature politiche: il capogruppo del Pd Gianguido D'Alberto ha provocatoriamente accusato la maggioranza di utilizzare anche questo tema così delicato per sanare gli strappi in maggioranza: il riferimento, indiretto, è alla voce secondo cui sarebbe pronta una delega ad hoc alla Ricostruzione per Dodo Di Sabatino, che rientrerebbe in Giunta. Brucchi, in risposta anche all'intervento polemico del consigliere del Pd Flavio Bartolini, ha usato un'espressione che a molti è sembrata poco felice. «Il terremoto non è un escamotage ha detto ma purtroppo rappresenta anche un'opportunità, dobbiamo decidere se coglierla insieme o no, io vi ho lanciato un assist ma dagli interventi dei consiglieri di minoranza deduco che non sia stato apprezzato». Brucchi ha poi sottolineto che anche il Dup va rivisto inserendo anche voci specifiche sulla ricostruzione, dalle scuole agli edifici pubblici non più agibili. La consigliera del Gruppo misto Paola Cardelli è tornata a chiedere la soppressione dell'Housing di via Longo, sottolineando la vicenda paradossale di quei residenti costretti a lasciare le case popolari di via Longo, che, nonostante la vetustà hanno resistito al sisma, per andare in quelle considerate più nuove e moderne di Colleatterrato e che adesso sono costretti a vivere da sfollati.

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