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Pescara, 25/11/2024
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15/12/2016
Il Centro
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Bilancio regionale, coperta corta. Il disavanzo supera gli 800 milioni di euro. L’assessore Paolucci: «770 sono nell’ammortamento 2017». Garantiti i servizi, previsti tagli alle spese e alle partecipate. Il contro-piano del M5S in trenta proposte |
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L'AQUILA Un disavanzo (uscite superiori alle entrate) che ammonta a oltre 800 milioni di euro, 770 dei quali sono nell’ammortamento 2017. Anche se l'assessore regionale Silvio Paolucci (Pd) preferisce utilizzare il termine "austero", è invece molto facile prevedere che il bilancio di previsione finanziario 2017-2019 della Regione sarà "lacrime e sangue": troppo delicati gli equilibri da mantenere per non andare a rimpinguare la voce "debito" sulla quale resta puntata l'attenzione della Corte dei conti. E che ha portato la giunta a scegliere quattro macroaree sulle quali non si può badare a spese. Il documento viene “scoperto” mercoledì in Prima commissione, per poi arrivare in Consiglio subito dopo Natale. Una corsa contro il tempo per l’approvazione entro la fine dell'anno, perché la legge deve entrare in vigore il 1° gennaio 2017. Sarà proprio nei primi giorni dell'anno, tra l'altro che la Corte dei conti ascolterà l'assessore Paolucci ed i tecnici del settore sulla "amara eredità del passato" dei debiti residui. Equilibri. Il bilancio di previsione sconta tutte le difficoltà legate al debito passato, «che ha accumulato miliardi e miliardi di euro soprattutto tra il 2000 e il 2007», sostiene Paolucci, «e che poi strada facendo si è ingigantito per via anche del piano di rientro». «Le nuove norme pongono il problema di ammortizzare questo debito, che nel corso degli ultimi anni non è mai stato ammortizzato». Di qui la necessità ora da un lato di accantonare le risorse per ripianare il debito passato, e allo stesso tempo garantire i servizi fondamentali da dare alle comunità. Un gioco ad incastri, valutazioni non facili da prendere perché la coperta è, come al solito, corta. «Per questo ci siamo anche scontrati con le “ramanzine” della Corte dei Conti», che per Paolucci «ha ragione da vendere». Ecco perché è un bilancio austero: «In ragione del disavanzo tutto ciò che ammortizziamo può essere ritenuto non sufficiente». Meglio essere prudenti, puntando a risparmiare. «Chi oggi è al consiglio regionale ha una forte responsabilità, perché da un lato ci sono norme stringenti per ripianare un disavanzo non costruito da noi e poi una comunità a cui garantire servizi». Le quattro scelte. Ripianare, sì, ma senza restare alla canna del gas, perché «abbiamo i contratti dei trasporti per i disabili, per gli studenti, per i pendolari da garantire, il Piano sociale, il cofinanziamento dei fondi europei, perché laddove non ci fossero le risorse regionali cofinanziate verrebbero rispediti indietro». Dunque, la priorità è accantonare 50 milioni per l'ammortamento del debito pregresso e mettere risorse aggiuntive sui trasporti (circa 45 milioni), sul Sociale (22 milioni ai quali si devono aggiungere i fondi statali) e ai bandi (15 milioni). Tagli. Austero si è detto e austero sarà. Tagli in vista sulle spese di funzionamento, mentre saranno tolti vincoli di vecchie leggi regionali che finanziavano, in passato, calderoni di leggi ormai "morte". E dato che il bilancio decide che cosa finanziare, anche sulle aziende partecipate ci sarà poco o nulla. «Dobbiamo fare in modo che la Regione ci metta nulla», è categorico Paolucci. Opposizioni. Al M5s che chiede di conoscere i capitoli di bilancio e non solo delle macroaree «come avviene ogni anno», l'assessore risponde: «La legge parla chiaro: i capitoli si faranno a gennaio, è un piano esecutivo di gestione per il quale si adopererà la giunta. Il consiglio regionale deve approvare l'emissione ai programmi: le quattro grandi voci appena narrate». Carico fiscale. Per Forza Italia la giunta adesso deve preoccuparsi di «far scendere le tasse», dice il capogruppo Lorenzo Sospiri: «Abbiamo l'addizionale più alta del Mezzogiorno e siamo la regione che continua a emettere ticket sociali dando pochi servizi al Sociale».
Il contro-piano del M5S in trenta proposte
PESCARA Trenta proposte per cambiare la Regione. Sono quelle che M5s ha inserito attraverso emendamenti di merito all'interno del Documento Economico Finanziario (Def) la cui discussione in Consiglio è slittata alla prossima settimana. Dalla Sanità all’Edilizia popolare, ai trasporti, alle aziende partecipate. «Probabilmente la maggioranza continua nella sua cieca opposizione senza pensare a portare a casa provvedimenti che migliorerebbero nettamente la qualità della vita nella nostra regione», commenta il consigliere regionale Domenico Pettinari. Sulle nomine ai vertici delle società controllate, ad esempio, M5s chiede l’attivazione di concorsi pubblici. E la creazione di un sistema di controllo che limiti i subappalti. Per constire alle imprese che vantano contemporaneamente nei confronti della Regione un credito e un debito, M5s pensa a una norma sulla compensazione finanziaria. Sulla Sanità, spazio a un prezzario regionale, con il quale definire prezzi uniformi per l’acquisto di beni e servizi. Per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica, M5s propone di vincolare l'utilizzo dei fondi delle alienazioni degli immobili. E di integrare, entro il 31 dicembre, nelle more di approvazione del bilancio preventivo 2017, il fondo già stanziato per il recupero degli immobili Erp. Sugli edifici pubblici dovrà essere comunque autorizzata per il futuro l'acquisizione in locazione di nuovi immobili, con aumento della spesa per i fitti passivi. Infine i trasporti con la costituzione dell'Autorità di Sistema Portuale, «l'organo», spiega infine Pettinari, «a cui compete le funzioni di indirizzo, programmazione, coordinamento, regolazione, promozione e controllo».
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