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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Meno vincoli per dare più lavoro». D’Alfonso presenta la legge “facilissima per le imprese”. Dibattito pubblico con Legnini e Gabrielli, Miele e Amicuzzi

PESCARA Un’expertise, quella chiesta ieri dal presidente della giunta regionale, Luciano D'Alfonso, sull’iniziativa di legge regionale “Regione facilissima per le imprese”, che il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, ha definito «speciale consultazione». Di questo si è parlato ieri nell’incontro moderato dal rettore dell’università di Teramo, Luciano D’Amico, che si è tenuto nella sala consiliare del Comune di Pescara con il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Tommaso Miele, il presidente del Tar Abruzzo, Antonio Amicuzzi, il Capo della polizia, Franco Gabrielli, oltre al vicepresidente del Csm, Legnini. Un appuntamento voluto da D’Alfonso per tastare il polso al testo, prima della discussione in Consiglio regionale. Una norma che dovrebbe «superare la categoria dell’autorizzazione», ha detto il governatore, oltre a generare «40 mila posti di lavoro». Rovesciando il rapporto tra burocrazia e impresa, facendo prevalere l’iniziativa della seconda, con un intervento dell’apparato amministrativo non più preventivo, ma solo successivo. Il testo di legge è stato già depositato in Consiglio regionale, e, «tempo due mesi», ha detto D’Alfonso, «andrà in discussione». Un parere positivo all’iniziativa legislativa è arrivato dal vice presidente del Csm, Legnini. «Si faccia questa legge», ha esortato rivolgendosi a D’Alfonso. Legnini ha inoltre auspicato un coinvolgimento, nell’iniziativa, «dei destinatari della legge. Più sarà condivisa, più sarà effettiva». «Bisogna rovesciare il sistema autorizzativo», ha invece convenuto Miele, «accompagnandolo con una rivoluzione culturale». Per il presidente della Corte dei conti, la burocrazia «da amministrazione di potere, deve diventare amministrazione di servizio. Non è possibile che per ottenere un permesso edilizio, in Italia occorrano 233 giorni, mentre ne bastano 46 in Germania o 105 nel Regno Unito». Secondo Miele, che ha dato il suo endorsement all’iniziativa di legge regionale, bisognerebbe procedere, per una facilitazione delle iniziative imprenditoriali, «a un controllo successivo e non a un’autorizzazione preventiva da parte della burocrazia», che il presidente della Corte dei conti ha definito «zavorra». Ma un ruolo negativo, che si aggiunge alla pressione fiscale, nel rapporto burocrazia-imprenditorialità, lo gioca anche «la corruzione, la quale pesa tantissimo: sessanta miliardi. Esprimo dunque la mia ammirazione per una regione che ha il coraggio di mettere a disposizione delle imprese un apparato amministrativo come quello previsto da questa iniziativa legislativa », ha rimarcato Miele. Un’attenzione particolare, invece, dovrebbe essere dedicata alla “Regione facilissima”, stando alla riflessione del presidente del Tar Abruzzo, Amicuzzi, il quale ha messo in guardia sugli effettivi benefici, citando una sentenza del Tar del 2016. «Invece di semplificare», ha osservato Amicuzzi, «potrebbe complicare. Il legislatore dovrebbe considerare alcuni aspetti», ha posto all'attenzione il presidente del Tar Abruzzo, riferendosi alla funzione della Scia. Tuttavia, ha concluso il magistrato amministrativo, «il Tar dirimerà i casi di volta in volta». Sulla “rivoluzione culturale” ha insistito il Capo della polizia, Gabrielli. «Deve essere la politica a creare quell’humus culturale, in cui si comprenda che le imprese danno lavoro», ha precisato, «e che più lavoro c’è, più aumenta il benessere. Purtroppo, invece, la pubblica amministrazione sta ancora seduta su un promontorio, intenta a vedere ciò che succede. Più che una funzione, la pubblica amministrazione sembra un potere. Ma un potere interdittivo, il più delle volte».

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