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Data: 20/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Ridurre le disuguaglianze priorità del nuovo governo. Sondaggio Demopolis

ROMA Negli ultimi cinque anni sono aumentate le disuguaglianze in Italia e a certificare questo dato è il 61%% dei cittadini. Il direttore di Demopolis Pietro Vento va oltre e spiega che «Per l’80% degli italiani è oggi prioritaria ed urgente l’attuazione di politiche volte a ridurre le crescenti disuguaglianze sociali ed economiche nel nostro Paese». Questo è quanto emerge da un’indagine dell’Istituto Demopolis, promossa da Oxfam che ha permesso di identificare le dimensioni di disuguaglianza avvertite dai cittadini con il 76% che indica nel reddito uno degli ambiti in cui la mancanza di equità è più forte. «Più di 6 cittadini su 10 - afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - individuano nella concentrazione dei patrimoni e nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro gli altri ambiti in cui le disuguaglianze si manifestano con maggiore risalto. La maggioranza assoluta cita anche la mancanza di equità nelle possibilità di cura e di fruizione dei servizi sanitari». In Italia - secondo i dati di Oxfam - l’1% più ricco della popolazione detiene quasi un quarto della ricchezza nazionale netta. I due terzi degli italiani intervistati credono che, insieme al clientelismo e alle scelte di politica economica, ad amplificare le diseguaglianze siano soprattutto evasione ed elusione fiscale, perché tolgono al bilancio dello Stato le risorse per i servizi pubblici e il welfare: ne sono convinti più di 8 italiani su 10. Sul nostro sistema fiscale il giudizio è netto: l’82% lo ritiene non equo e per appena l’11% va bene. «Dall’indagine emerge la netta percezione della disuguaglianza e delle dispari opportunità. La classe politica - dice Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia - non può più permettersi di ritardare l’adozione di rimedi ambiziosi in materia di giustizia fiscale, contrastando gli abusi che, in Italia e a livello internazionale, alimentano la grande disuguaglianza dei nostri tempi».

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