Una riunione per il prolungamento dell'asse attrezzato fino al porto e un incontro con Rodolfo Giampieri, presidente dell'Autoritą portuale di Ancona, alla presenza del vicesindaco Enzo Del Vecchio e del comandante della Direzione marittima, Enrico Moretti. Il governatore Luciano D'Alfonso ha affrontato ieri sui due fronti le problematiche legate allo sviluppo del porto.
A Giampieri č stata chiesta attenzione alle esigenze dei porti abruzzesi, «usando sollecitudine su ogni pratica», e che vi sia «un'autonomia concordata tra le due regioni a livello di portualitą e di economia del mare, soprattutto per le manutenzioni e il rilascio delle autorizzazioni amministrative a favore dei legittimi portatori di interesse». Invito che Giampieri ha accolto condividendo l'obiettivo di «facilitare la vita delle imprese». Nel sottolineare la nascita «di una collaborazione intelligente ed ambiziosa» con Giampieri, D'Alfonso ha ribadito l'obiettivo di definire l'intesa con Civitavecchia «per realizzare un rettangolo strategico tra Adriatico e Tirreno». In tema di porto, risulta in programma per oggi un'altra riunione del comitato Via per l'esame di barriera soffolta e taglio della diga e le associazioni insorgono sostenendo che «il parere dell'Autoritą di Bacino si fonda su uno studio che non esiste». Quanto basta per riaccendere polemiche.
Quanto al prolungamento dell'asse attrezzato fino al porto, al tavolo con D'Alfonso c'erano ieri Anas, Comune di Pescara, Genio civile, Soprintendenza ai Beni paesaggistici e Autoritą marittima. «La realizzazione di tale opera deve costituire un elemento cardine del nuovo progetto di riqualificazione dell'ambito fluviale e la soluzione da noi proposta č stata condivisa da tutte le amministrazioni intervenute - ha commentato l'assessore pescarese all'urbanistica, Stefano Civitarese Matteucci -. Gią in settimana vi sarą un incontro operativo con l'Anas per adeguare il progetto alla visione prospettata dal Comune». La proposta si fonda su tre elementi: sicura scorrevolezza del traffico; compatibilitą con la struttura urbana esistente e con le sue esigenze future; migliora la situazione della mobilitą (inclusa quella pedonale e ciclabile) e non la peggiora sul piano ambientale.