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Data: 20/12/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Ricostruzione a L'Aquila - L’ingegner Salvatori ha il record degli incarichi, i più gettonati sono 6 tecnici. Mister 438 incarichi è un docente dell’Università

L’AQUILA Una lente di ingrandimento sulla ricostruzione aquilana. Cifre, numeri e dati che disegnano, in ogni sfumatura, il quadro del post-sisma, dalla fase di emergenza agli interventi di ricostruzione pubblica e privata, fino alle misure previste per lo sviluppo e la ripresa economica del cratere. Una sorta di strumento di indagine e di ricerca a disposizione delle future politiche pubbliche di programmazione e intervento. Il portale, frutto di mesi di analisi e ricerche condotte dal Gran Sasso Science Institute in collaborazione con l’Università dell’Aquila, il Comune dell’Aquila, gli Uffici speciali per la ricostruzione e ActionAid, è stato presentato ieri, nel corso della cerimonia di apertura del primo anno accademico della Scuola universitaria superiore Gssi, una delle sei presenti in Italia. La parola d’ordine è trasparenza. Le informazioni fruibili sul portale, al link opendataricostruzione.gssi.it, sono rintracciabili anche sui siti istituzionali ma, primo esperimento del genere, figurano riunite sotto un unico cappello, rielaborate e rese fruibili da tutti. PORTALE. La filosofia che anima il portale è quella del “follow the money”, segui il denaro. I promotori dell’iniziativa hanno inteso, infatti, allestire un resoconto pubblico dei soldi spesi per la ricostruzione del sisma aquilano del 2009. «Dati di notevole interesse anche per ricercatori ed esperti», ha commentato il rettore della scuola universitaria Gssi, Eugenio Coccia, «che vorranno analizzare l’ingente investimento pubblico per L’Aquila e il cratere sismico».
AREE DI INTERVENTO. Il portale si suddivide in quattro aree di intervento: emergenza e assistenza alla popolazione, ricostruzione privata, ricostruzione pubblica e sviluppo economico. Per quanto riguarda la ricostruzione privata, sono stati richiesti 10miliardi 405milioni 175mila euro di interventi, di cui erogati finora 4 miliardi 397mi,a euro. Nettamente inferiore il dato sulla ricostruzione pubblica: a fronte di 1 miliardo 233 milioni 768mila euro di contributi richiesti, sono stati erogati appena 342 milioni 107mila.
AZIENDE E PROFESSIONISTI. Spulciando tra le tabelle, spuntano fuori anche i nomi dei professionisti che hanno ottenuto più incarichi e delle ditte assegnatarie del maggior numero di cantieri. Al primo posto figura l’ingegner Antonello Salvatori, aquilano, con 428 interventi. Seguono Paolo Petrella (305), Volfango Millimaggi (258), nel frattempo deceduto, Roberto Arduini (247), Amedeo Marchetti (234) e Corrado Sciomenta (213). Su 3.348 imprese impegnate nella ricostruzione, di cui 1.764 abruzzesi, svetta in classifica la Sisma Costruzioni, con 250 interventi pari a 32,3 milioni di euro di lavori. Seconda la Impresa edile Ciotti (239). A seguire I Platani (239), Domus dei fratelli Gizzi (220), Aterno costruzioni (203) e Dema di Elio Duraccio (196). Tra le ditte abruzzesi troviamo in pole position la Nicola Cingoli di Teramo, con 46 interventi per 154,5 milioni di euro e il consorzio Di Vincenzo e Strever, di San Giovanni Teatino (Chieti), con 116,9 milioni di euro. Al terzo posto il consorzio Collemaggio costruttori dell’Aquila, che si è accaparrato 186 progetti per 50,3 milioni di euro.


Mister 438 incarichi è un docente dell’Università. Salvatori: il numero così alto si riferisce alle pratiche, ho in carico come progettista un centinaio di interventi

In sette anni ho fatto rientrare nelle proprie abitazioni oltre 2mila persone. Non sono mai finito nella black-list, quella dei tecnici che non consegnano i progetti

L’AQUILA È l’uomo d’oro della ricostruzione. Il progettista che ha ottenuto più incarichi, ben 428. Antonello Salvatori, ingegnere aquilano, professore di Scienze della costruzioni alla facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila, guida la classifica dei progettisti più gettonati. Il suo è un nome noto in città, come esperto strutturista che lo ha portato anche a far parte del pool di ingegneri chiamati dalla Procura di Rieti, in qualità di consulenti, nelle inchieste sui crolli del sisma del Centro Italia. Un primato conquistato sul campo, a suon di condomìni e aggregati, quasi tutti in città. Professor Salvatori, nella ricerca pubblicata su sito opendataricostruzione, si parla di 428 incarichi. Equivalgono a una montagna di soldi? «Non è proprio così. I 428 interventi sono riferiti al numero complessivo delle pratiche della ricostruzione, che riguardano sia le parti comuni che private. Facciamo un esempio. Se in un condominio ci sono 40 appartamenti, figurano 41 pratiche, compresa quella condominiale, quando in realtà l’edificio è uno solo». Quindi, a che quota arriva? «Avrò preso in carico, come progettista, non più di un centinaio di interventi. Ma va specificato che, nella maggior parte dei casi, si tratta di incarichi congiunti con altri studi di ingegneria o con colleghi che operano con me. Molti dei miei interventi sono legati al fatto che lavoro come progettista strutturale: vengo interpellato, quindi, per l’esame della parte strutturale di un intervento. E questo ha fatto sì che le pratiche a mio carico fossero molte di più». I dati parlano chiaro: lei è l’ingnere più quotato. Riesce a portare avanti tutta questa mole di lavoro? «Nei “dati aperti” presenti nel sito, che di base sono corretti, si fa riferimento solo ai numeri forniti dal Comune dell’Aquila, che annovera sono alcuni progettisti, ma non li elenca tutti. Per ogni intervento viene riportato il nome solo di un tecnico, non figura tutto il team e questo può falsare la scaletta, in quanto a numero di lavori e relativi importi. Ecco perché la classficia finale è quanto meno imprecisa, perché non annovera tutti i progettisti». Come risponde alle critiche mosse sugli incarichi eccessivi dei tecnici della ricostruzione, che portano ad un rallentamento dei progetti? «Polemiche sterili e non suffragate dai fatti. Stiamo svolgendo un lavoro enorme. Nessuno si rende conto che stiamo semplicemente agendo per ricostruire più velocemente possibile i territori colpiti dal sisma. La nostra missione è riportare la gente dentro casa. Inoltre, va detto che ci sono progettisti che riconsegnano le pratiche entro i limiti, altri che sforano, ma questo distinguo nella ricerca non è stato fatto». La tabella di marcia dei suoi lavori a che ritmo viaggia? «In sette anni ho fatto rientrare nelle proprie abitazioni oltre 2mila persone. Non sono mai finito nella black-list, quella dei tecnici che non consegnano i progetti. Al contrario, li ho completati tutti. Anche i miei cantieri sono quasi tutti finiti. E poi, se sono tra gli ingegneri più quotati, un motivo ci sarà». Fortuna o abilità? «Ho avuto la piena fiducia dei miei concittadini e ciò mi gratifica enormemente. Ho lavorato molto sull’isolamento sismico dei palazzi gravemente danneggiati dal terremoto e su quelli da ricostruire. Continuerò a prestare la mia opera per L’Aquila, la mia città. Porto i miei studenti della facoltà di Ingegneria nei cantieri, per toccare con mano cosa si deve fare e quali errori evitare nella costruzione di un edificio».




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