PESCARA Un’alleanza inedita, quella tra Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai, con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, per chiedere alla Regione delle iniziative specifiche di intervento nell’intero settore dell’artigianato e della piccola impresa. Lo ha sottolineato ieri il segretario regionale della Cisl Abruzzo e Molise, durante il suo intervento, nell’incontro che si è tenuto nella sala Camplone della sede della Camera di commercio di Pescara. «Abbiamo apprezzato l’invito», ha sottolineato Maurizio Spina. «Si tratta della prima volta, dopo tantissimo tempo per un evento che definisco eccezionale». Le forze sociali si aspettano molto di più dalla Regione, sulla quale il giudizio è critico rispetto alle politiche indirizzate al settore. «L'Abruzzo, con il -12%, è la maglia nera d'Italia per la flessione delle imprese artigiane. Su questo dato dobbiamo confrontarci con la politica. Vogliamo dalla Regione un cronoprogramma. Fino ad ora c'è stata una scarsa sensibilità da parte del governatore D'Alfonso e dell'assessore al ramo Giovanni Lolli», ha spiegato il direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli. «E’ una situazione di cui le istituzioni non si rendono conto» ha rimarcato il presidente di Cna Abruzzo Italo Lupo, «la crisi che sta attanagliando da anni la micro e piccola impresa non interessa quasi nessuno. Ora per la prima volta si sono unite tutte le associazioni di categoria insieme ai sindacati. Ci aspettiamo la dovuta “cattiveria” anche nel denunciare come stanno le cose». Dall’incontro di ieri - al quale hanno preso parte, oltre a Spina, Lupo e Giangiulli, il presidente della Confartigianto Abruzzo, Luca Di Tecco, il coordinatore di Casartigiani, Dario Buccella, il direttore del Claai, Federico Del Grosso, e i segretari regionali di Cgil e Uil, Carmine Ranieri e Roberto Campo – è scaturito un documento nel quale sono elencate le principali richieste del settore alla Regione. «Il primo punto è il credito», ha precisato Lupo. «In quest'ambito abbiamo sollecitato la Regione a mettere a disposizione dei confidi, nel più breve tempo possibile, le risorse del Por Fesr 14-20 che ammontano a 11 milioni di euro». Altra richiesta riguarda la trasmissione di impresa, ossia la possibilità di trasferire «un’azienda valida ed efficiente, da un imprenditore senza eredi, che cessa la propria attività, a giovani che vogliono ereditarla». Un regolamento in merito è stato già approvato dalla giunta regionale nel 2015 e le parti sociali chiedono che venga applicato. La terza misura riguarda le start up. «Chiediamo», ha detto il presidente della Cna, «che le nuove imprese che nascono vengano aiutate a rimanere sul mercato, poiché, purtroppo, la metà di esse, dopo tre anni, cessano l’attività». Il quarto punto riguarda la formazione. «Qui», ha fatto notare, «occorre favorire l’integrazione tra fondi interprofessionali e le risorse regionali». Gli altri punti sui quali la Cna si è soffermata, sono stati l’apprendistato professionalizzante; la misura della bottega-scuola, in cui l’allievo acquisisca le competenze necessarie per continuare a lavorare presso l’azienda che lo ha ospitato; l’attivazione dei Cat, i Centri di assistenza tecnica; l’inserimento dell’artigianato digitale, per favorire l’uso di nuove tecnologie; la «restituzione, in tempi certi, a cittadini e imprese, dei risparmi derivanti dal rientro del debito sanitario»; la valorizzazione dell’artigianato artistico; e, in ultimo, la «bilateralità. Per questa», ha continuato Lupo, «chiederemo che siano garantite delle prestazioni di welfare. Per l’adozione di queste richieste», ha concluso il presidente della Cna, «chiederemo una prima verifica alla Regione in gennaio. In caso di mancanza di risposte concrete, avvieremo lo stato di agitazione della categoria».