ROMA Le Ferrovie dello Stato guardano al traguardo dello sbarco in Borsa entro il 2017. Forti dei risultati record realizzati nel 2016 con utili a quota 800 milioni e ricavi sopra i 9 miliardi. Come noto a settembre l'ad Renato Mazzoncini, ha presentato il piano industriale che punta a fare del gruppo un operatore di mobilità integrata, che vuole accompagnare i viaggiatori dalla porta di casa fino alla loro destinazione. È in questo quadro che il prossimo anno si apre il cantiere dell'Ipo che, tramontata l'opzione di quotare l'intero gruppo, prevede la quotazione delle Frecce, degli intercity e dei servizi a lunga percorrenza di Trenitalia, prevedendo uno spin off di queste attività. La tabella di marcia prevede la chiusura della partita tecnica entro la prima metà del 2017 per poi andare in borsa entro l'anno. Una partita decisiva per lo sviluppo del gruppo che s'intreccia, tra l'altro, anche con l'integrazione con Anas, per ora ferma ai blocchi di partenza. Matrimonio per costruire, almeno questi erano gli obiettivi del governo Renzi, un colosso nel settore della mobilità e delle infrastrutture in grado di muoversi in maniera coordinata e di poter sbarcare sui mercati esteri per battere la concorrenza internazionale.