ROSETO Ore 8,15: va in scena il caos lungo la Statale 16 Adriatica. L’orario è quello in cui arrivano gli autobus che scaricano gli studenti del liceo Saffo di Roseto. I pullman arrivano in rapida successione alla fermata davanti al parco Savini, facendo scendere centinaia di ragazzi con zaini al seguito e, quel che è peggio, dando vita a pericolosi ingorghi. «Ogni bus», è la denuncia di un genitore, «potrebbe trasportare 56 persone, invece quelli che portano a scuola i nostri figli ne caricano più del doppio, il che non mi sembra corretto visto che l’abbonamento di mio figlio costa 180 euro per i tragitto da Roseto a Scerne». Una situazione che si ripete quotidianamente, sia quando si arriva a scuola sia quando si riparte, creando una serie di disagi al traffico e agli studenti. «Per accaparrarsi un posto sul bus si crea una vera e propria battaglia», dice ancora il genitore, «con i ragazzi più piccoli costretti a subire le prepotenze dei più grandi. Per non parlare dei pericoli quando c’è la corsa verso gli autobus con il rischio che qualcuno possa cadere ed essere investito lungo la Statale». Una scena che si ripete intorno alle 13,30 quando i ragazzi tornano verso casa. In questo caso gli autobus accostano ai margini della Ss 16 aspettando l’arrivo degli studenti. Si viene così a creare una situazione potenzialmente esplosiva, con tre o quattro bus in fila, sia da una parte che dall’altra della Statale, che praticamente bloccano il traffico costringendo gli automobilisti ad effettuare dei sorpassi quasi al buio. Si, perché quando i grossi mezzi sono parcheggiati ai margini della strada la visuale risulta ridotta di molto, in più c’è il rischio di vedersi sbucare all’improvviso dei ragazzi da dietro i bus fermi. Insomma, una situazione che si ripete ogni giorno mettendo a rischio l’incolumità degli studenti e creando le premesse perché possano verificarsi incidenti stradali. Se per il problema del sovraffollamento sui bus la soluzione è di aumentare le corse, per quello del caos lungo la Statale non sembra che possa esserci una via d’uscita. Questo perché il Saffo è in una zona molto centrale della città, nelle cui vicinanze non ci sono spazi adeguati per la sosta degli autobus.