ABRUZZO. Capodanno alle porte e tra pandoro e panettone spunta ormai un’altra tradizione consolidata, lo spettro dell’aumento del pedaggio autostradale sull’A24 e A25.
Al momento non si conosce l’incremento previsto che sembra comunque inevitabile, frutto non di un capriccio improvviso del gestore, dal momento che la questione è inserita nel piano finanziario e nel contratto di concessione tra Anas e Strada dei Parchi.
Questi soldi, dunque, vengono incassati in forza di un contratto ed una convenzione nella quale già nel 2001 sono stati stabiliti gli incrementi tariffari. Questo significa che chi protesta oggi per i rincari non conosce o fa finta di non conoscere di chi siano in realtà le responsabilità.
Proprio le condizioni contrattuali imposte dal bando di gara ed i risultati conseguiti per l’aggiudicazione hanno impedito, già in passato, all’Anas di bloccare gli aumenti. Se ciò fosse accaduto, sarebbero state modificate le condizioni contrattuali in base alle quali la Società dei Parchi si era aggiudicata, all’epoca, l’appalto, «violando così la par condicio rispetto alle società concorrenti», aveva già spiegato negli anni scorsi Anas.
Eppure nelle ultime ore il deputato di Sel, Gianni Melilla, ha chiesto una moratoria nazionale al Ministero dei Trasporti e Infrastrutture per evitare nuovi aumenti dei pedaggi autostradali.
L'anno scorso su 27 concessionarie autostradali solo 7 hanno ottenuto aumenti, e tra di esse anche l’autostrada dei Parchi.
Negli ultimi 13 anni su A24 e A25 i pedaggi sono aumentati del 187%; dal 2009 al 2016 l'aumento è stato del 42,88% a fronte di un aumento dell'inflazione del 10%; l'anno scorso il rincaro fu del 3,45% , il secondo più caro d'Italia.
«La nostra autostrada è vecchia e insicura», contesta Melilla, «non ha operato investimenti innovativi a livello energetico installando impianti fotovoltaici come invece ha fatto l' autostrada del Brennero, anche essa di montagna, non ha nessuna stazione di servizio per il carburante, bar, ristorante e bagni per 100 kilometri da Chieti a Magliano dei Marsi e viceversa, nonostante la ripetuta promessa di farne una nella valle peligna».
Da qui la richiesta al Ministro Del Rio di non concedere nel 2017 nessun aumento dei pedaggi a tutte le concessionarie autostradali, compresa la Autostrada dei Parchi.
«Chiedo a tutte le Istituzioni e alle forze sociali ed economiche», spiega il deputato abruzzese, «di far arrivare in queste ore al Ministro dei Trasporti e al Governo la voce dell'Abruzzo degli operatori economici e dei pendolari che utilizzano l'autostrada per motivi di lavoro o di studio e non possono sopportare altri aumenti dei pedaggi autostradali».