L'AQUILA Duecentomila euro in più per il 2017, per un totale di stanziamenti di 950mila euro all'Arta, l'Agenzia regionale per la tutela ambientale, che proprio ieri ha visto rinnovato il suo direttore. La giunta regionale ha infatti nominato a capo dell'Agenzia l'architetto 55enne Francesco Chiavaroli, dipendente comunale di Cepagatti. E’ stato componente esterno ed esperto ambientale del comitato di coordinamento regionale e di valutazione di impatto ambientale della Regione. Il governatore Luciano D’Alfonso lo definisce «il più grande conoscitore della macchina amministrativa, con profonda cultura ambientale, che vincerà sulla complessità amministrativa dell'Arta». Finisce dunque l'epoca del direttore generale dell'Arta Mario Amicone malgrado il consigliere regionale di M5s Domenico Pettinari avesse chiesto in un’interrogazione la revoca del concorso Arta. Pettinari si rifaceva alla legge nazionale che stava per entrare in vigore secondo la quale i direttori generali delle Agenzie regionali dovevano essere nominati tra “soggetti di elevata professionalità e qualificata esperienza nel settore ambientale”. L’avviso della Regione, emanato prima dell’entrata in vigore della legge, si limitava a considerare come requisiti non solo la “vasta esperienza nel settore ambientale”, ma anche le “attività nel settore privato” e “nel contesto di organismi pubblici”. La nomina tra l’altro arriva, tra in un momento cruciale per l'Agenzia, che si appresta ad affrontare una profonda riorganizzazione e che, insieme alla ripartizione dei macro-aggregati dell'Arta, consentirà di trovare 200mila euro da stanziare per il suo funzionamento, che si andranno ad aggiungere ai 750mila euro posti in bilancio. «Non c'è stato alcun taglio rispetto al passato», spiega il sottosegretario con delega all'Ambiente Mario Mazzocca, in risposta alle opposizioni di M5s e Fi, secondo le quali i tagli sfiorerebbero il 50%. Nelle settimane scorse l'Agenzia ha provveduto a una variazione di bilancio, giustificandone la necessità con le difficoltà di svolgere alcune attività a causa della riduzione del contributo. «All'Arta sono destinati due canali di finanziamento», aggiunge Mazzocca, «uno è quello della Sanità, con 12,5 milioni che per la stragrande maggioranza degli interventi vanno ai controlli ambientali di tutta la regione. L'altro è l'importo di 750mila euro stanziato da statuto». In realtà l'Arta ha chiesto lo stanziamento di almeno 1,5 milioni di euro, per arrivare ai quali servirebbero 400mila euro. «Arriveremo a 950mila, che mi sembra una cifra più ragionevole», chiosa il sottosegretario.