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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bilancio approvato grazie al nuovo patto con i dissidenti

L'AQUILA Il Consiglio regionale ha approvato la scorsa notte, a maggioranza, la legge di stabilità regionale 2017 e la legge sul bilancio di previsione 2017-2019. Il voto è arrivato dopo una discussione durata quasi 15 ore, con il no di Movimento cinque stelle, Forza Italia, gruppo misto, Abruzzo Futuro e Alleanza Popolare-Ncd. Alla fine la maggioranza ha ritrovato una quadratura che sembrava in bilico a inizio seduta con le assenze dei dissidenti storici (Di Matteo, Gerosolimo e Olivieri) e dell'assessore Sclocco, con quest'ultima e Gerosolimo giustificati da motivi di salute. E' servito un documento politico siglato con il governatore D'Alfonso per ricomporre il quadro e affrontare serenamente il voto. «E' un bilancio che ha una sua solidità per via degli accantonamenti ha commentato l'assessore Silvio Paolucci Devo riconoscere che c'è stato un grande senso di responsabilità della maggioranza. Allo stesso tempo va valorizzato il confronto: complessivamente c'è stata la consapevolezza della situazione e della necessità di assumersi responsabilità. Ovviamente ci sono state differenze nelle opposizioni: D'Ignazio ha fatto un gesto importante nella prima giornata (garantendo numero legale) affinché il Def fosse approvato; c'è stato un buon confronto di merito anche con il centrodestra; ma anche all'interno di Cinque stelle ci sono state differenze, tra chi è stato più demagogico e chi meno. I dissidenti? Non mi pare che il confronto fosse sul bilancio, ma su altri temi. Un modo per far sentire un po' di più la voce».

I NUMERI Le principali scelte: 51,5 milioni di accantonamento per il disavanzo; 23 milioni di finanziamenti per il sociale e 45,2 (+2,5) per il trasporto pubblico locale; bandi europei per 18 milioni finalizzati alle attività produttive (+12 milioni). «Per due giorni consecutivi recita una nota dei consiglieri di Forza Italia - abbiamo cercato di correggere ingaggiando, su emendamenti di merito e ostruzionistici, una dura battaglia contro la sorda e traballante maggioranza Pd, rispetto a un bilancio pessimo fatto di sole tasse. Questo mentre abbiamo dovuto assistere a un balletto indecente in soccorso dei numeri sempre più precari della maggioranza. Il consigliere D'Ignazio, eletto in opposizione, ha retto per tutto il tempo il numero legale della maggioranza, permettendole di approvare, per esempio, un Dpef fatto solo di chiacchiere e tasse. La recuperata centralità dei ribelli doveva poi essere giustificata ed ecco un documento tanto vuoto quanto inefficace. In aula abbiamo discusso un bilancio fatto solo di tasse e debiti, fortemente condizionato dall'assenza di risorse dovuta a una serie di scelte sbagliate». Approvati alcuni emendamenti di Forza Italia: il Family friendly (per favorire la promozione e l'aumento della partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro); la possibilità di destinare quota dei fondi Fesr per favorire l'accesso al credito; il diritto al rimborso del bollo auto per il periodo nel quale non si sia goduto del possesso del veicolo.

BARRICATE Sulle barricate i Cinque stelle, che hanno duellato in aula per lungo tempo: «E' un bilancio che prevede tagli al sociale, ai trasporti, a servizi primari già fortemente compromessi dice Domenico Pettinari -. Sul i trasporti aumenteranno le tariffe dei biglietti e diminuiranno le corse. Sociale e sanità hanno subito altri tagli: la giustificazione è che bisogna ripianare il disavanzo. E' vero che c'è un accantonamento di 51 milioni, ma si sono liberate le cartolarizzazioni, circa 60 milioni l'anno. E poi sono state bocciate nostre sacrosante proposte: avevamo trovato 3,7 milioni nelle maglie del bilancio per il reddito di cittadinanza, misura importante e urgente per i tanti disoccupati».

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