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Data: 30/12/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Decreto milleproroghe - Toghe subito in pensione. Salvataggio per i precari

ROMA Tutti gli anni a fine dicembre il governo in carica - qualunque sia - approva il cosiddetto decreto milleproroghe. Il provvedimento uscito dal Consiglio dei ministri di ieri non si discosta dalla tradizione anche se nei quindici articoli del testo (per un totale di una novantina di rinvii) spiccano anche un paio di assenze, ovvero misure attese da particolari categorie che però alla fine non si sono concretizzate. È il caso ad esempio del correttivo richiesto dalla magistratura alle specifiche norme previdenziali del settore. Non essendo arrivato, dai prossimi giorni le toghe dovranno andare in pensione al compimento dei 70 anni, per effetto della norma del governo Renzi che aveva abbassato di cinque anni il precedente requisito. Già nella serata di ieri si è fatta sentire l'Associazione nazionale magistrati (Anm): lamentando gli «impegni non rispettati» ha annunciato che sta valutando «ogni possibile iniziativa».

L'IMPEGNO Manca anche la proroga del termine per la trasformazione in Spa delle banche popolari, che già era stata esclusa all'ultimo momento dal decreto salva-banche. La parte più consistente del decreto è probabilmente quella dedicata al pubblico impiego. Rispettando un impegno preso a fine novembre con i sindacati confederali, il governo ha creato le basi per la proroga di un anno di diversi tipi di contratti precari esistenti nelle amministrazioni. Secondo calcoli sindacali, si tratta complessivamente di circa 42 mila lavoratori: ci sono dipendenti a tempo determinato (molti dei quali nell'ambito di Province e città metropolitane) ma anche collaborazioni, per le quali si rende necessaria una deroga alle regole del Jobs Act che sostanzialmente cancellava i rapporti di questo tipo. Contemporaneamente vengono spostati in avanti di un anno i termini per procedere alle assunzioni a tempo indeterminato ed è prorogata, sempre di dodici mesi, la validità delle graduatorie dei concorsi sia riguardo ai vincitori sia agli idonei. Per Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, le misure approvate permetteranno di chiudere con il «cattivo reclutamento» del passato e rappresentano un ponte verso il riassetto della materia che sarà definito entro il prossimo febbraio con il Testo unico del lavoro pubblico.

I COMUNI Altre norme riguardano gli enti locali, ad esempio per quel che riguarda i tempi di approvazione dei bilanci; una proroga voluta dai Comuni, ma sostenuta a livello politico soprattutto dal Movimento Cinque Stelle, è invece quella relativa alle concessioni per il commercio ambulante: in deroga ad una direttiva europea (la cosiddetta Bolkenstein) il termine per le gare relative alle concessioni su aree pubbliche slitta di tre anni e mezzo, al dicembre 2020.
Nel testo c'è posto anche per una proroga che interessa da vicino molte famiglie: è quella che sposta in avanti di sei mesi la scadenza (già fissata alla fine di quest'anno) entro la quale nei condomini con riscaldamento centralizzato si sarebbero dovute installare le valvole di contabilizzazione, che permettono di misurare il consumo effettivo dei singoli appartamenti. Uno slittamento temporale fortemente voluto da Confedilizia, che aveva segnalato come la ritardata emanazione delle disposizioni attuative - sempre a seguito di norme europee - desse pochissimo tempo per procedere alle modifiche richieste. Per le popolazioni colpite dal sisma nell'Italia centrale è estesa a tutto il 2017 la sospensione delle rate dei mutui, mentre quella relativa al pagamento delle utenze delle case inagibili è prorogata di sei mesi. Infine la scuola, con una misura che tocca una materia delicata: slitta infatti di un anno anche il termine di adeguamento alla normativa anti-incendio per gli edifici scolastici.

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