ROMA Un pacchetto di cinque misure a sostegno della natalità con tre novità assolute che si aggiungono al bonus bebè e al voucher baby sitter che erano già previsti dalle precedenti manovre finanziarie. Ecco il piano introdotto con l'ultima legge di bilancio che, per la prima volta, ha previsto una sezione specifica destinata alla famiglia con uno stanziamento di 600 milioni di euro per il 2017 e di 700 milioni l'anno a partire dal 2018. «Si tratta ha spiegato il ministro della Famiglia, Costa di un primo passo importante e molto consistente anche dal punto di vista finanziario in un percorso pluriennale. La necessità di sostenere i genitori non si esaurisce nei primi anni di vita dei figli, pur molto gravosi dal punto di vista economico e sul piano della conciliazione con il lavoro, ma riguarda tutto il percorso di crescita dei ragazzi». Costa ha rivendicato l'esigenza di inserire nella manovra un dossier famiglia, nella convinzione che «non deve essere più trattata come un soggetto neutro per il fisco ma come destinataria di forme specifiche di riconoscimento».
NESSUN LIMITE DI REDDITO La novità più importante in arrivo è il lancio, dal 1° gennaio, del premio alla nascita Mamma Domani, un assegno di 800 euro una tantum destinato soprattutto a coprire parte degli esami diagnostici e delle prime spese per il bambino, subito dopo la nascita. Potrà essere richiesto, senza alcuna limitazione di reddito, già a partire dal settimo mese di gravidanza. E sarà l'Inps, dopo l'imminente decreto attuativo, ad occuparsi di comunicare le modalità operative e di erogare la prestazione. Sempre nel 2017 scatterà anche il Buono Nido, un contributo per il pagamento delle rette dei nidi pubblici e privati fino a un massimo di 1.000 euro annui (erogati in 11 mensilità) che, anche in questo caso, sarà versato dall'Inps. Anche questa misura riguarda tutte le famiglie senza alcuna limitazione di reddito e si riferisce all'intera durata massima di tre anni di frequenza del nido, sia pubblico che privato. Possono beneficiare del contributo i nati dal primo gennaio 2016. L'aiuto sarà destinato anche alle famiglie con bambini di meno di tre anni che, a causa di gravi patologie croniche, sono impossibilitati a frequentare un nido. Unico vincolo: il bambino deve rimanere iscritto al nido tutto l'anno, pena una riduzione del bonus. Il contributo economico viene riconosciuto alla madre lavoratrice, anche autonoma, in sostituzione anche parziale del congedo parentale. Occorre ricordare che qualora si fruisca del Voucher, non sarà possibile usufruire anche della detrazione fiscale prevista per le spese documentate di iscrizione in asili nido sostenute dai genitori pari al 19% sul totale delle spese annue documentate, sostenute fino ad un massimo di 632 euro.
Confermato in maniera definiva il Bonus bebè già esistente. L'assegno mensile di 80 euro versato per un triennio alle famiglie con un Isee inferiore ai 25.000 euro viene raddoppiato al di sotto della soglia di 7 mila euro. Quanto al Voucher babysitter, la manovra ha aumentato le risorse da 20 a 40 milioni di euro l'anno per le lavoratrici dipendenti e da 2 a 10 milioni per le lavoratrici autonome. Rispetto agli anni passati, inoltre, il potenziamento è stato stabilito per un biennio, anziché per un solo anno. Infine, entro la fine di marzo, diventerà operativo il Fondo Credito Nuovi Nati, uno strumento destinato a fornire garanzie sui piccoli prestiti alle famiglie che avranno o adotteranno un figlio a partire dal 2017.