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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/01/2017
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Regione, via libera al piano D'Alfonso: 172 in pensione dal 1°, risparmi e caos

L’AQUILA - Niente slittamento di 6 mesi per risparmiare, anzi, si schiaccia sull’acceleratore e comincia oggi ufficialmente il maxi piano di 172 prepensionamenti in Regione Abruzzo, deciso a sorpresa e non senza polemiche dal presidente, Luciano D’Alfonso, e anticipato qualche settimana fa da AbruzzoWeb.

Secondo quanto appreso, le certificazioni Inps per i dipendenti che resteranno a casa sono già pronte da giorni.

Questo anche in virtù del fatto che il Consiglio regionale ha già approvato, in via prudenziale, una variazione di bilancio per 2,5 milioni di euro che serviranno a pagare il mancato preavviso di 6 mesi per i 172 dipendenti che l’ente ha deciso di mandare in pensione entro la fine dell’anno, cioè entro oggi.

La svolta è avvenuta grazie a una norma che risale a prima delle legge Fornero , di cui i vertici regionali hanno deciso di avvalersi in ogni caso per tagliare una bella fetta di costi del personale su pedine che vengono considerate esuberi.

Per poi mettere in preventivo, in futuro, prospettive di assunzione di professionalità mancanti attraverso concorsi pubblici.

Sempre nelle scorse settimane il direttore generale dell’ente, Cristina Gerardis, più prudente, aveva sollecitato “un approfondimento della questione al ministero della Funzione pubblica per interpretare la norma in base alla quale potrebbero scattare i pensionamenti perché è abbastanza incomprensibile e si presta a diverse interpretazioni”.

Oggi, senza entrare nel merito della sua posizione sull’operazione, si limita a rispondere laconica che “il ministero non ci ha fornito alcuna risposta”. Quindi si accelera.

Nel frattempo, infatti, la deadline per avvalersi della norma è arrivata, di qui la decisione di andare avanti e pagare i 2,5 milioni una tantum per risparmiarne, è stato stimato, 4,5 all’anno, come viene spiegato per filo e per segno nella delibera di Giunta numero 817 del 5 dicembre scorso sulla “razionalizzazione della dotazione organica e conseguente identificazione dei ruoli in eccedenza o in soprannumero”.

I fondi per finanziare l’operazione sono stati come detto autorizzati dal Consiglio regionale con l’approvazione del progetto di legge già predisposto in un’altra delibera di Giunta, la numero 818.

E dopo l'uscita dei cosiddetti esuberi verosimilmente potrebbero arrivare le assunzioni, grazie alla già programmata “immissione nei ruoli delle professionalità necessarie”. Con tempi tra preparazione e bando di concorso che potrebbero anche andare a coincidere con il rinnovo del Consiglio regionale nel 2019.

Fino ad allora, come pure è stato stimato, gli uffici regionali andranno in difficoltà, perdendo una prestazione lavorativa di punto in bianco, con i dipendenti coinvolti che da domani si ritroveranno a casa senza preavviso, con i sostituti presi qua e là da altri settori che non beneficeranno di una fase di affiancamento, con una riorganizzazione del personale, insomma, da varare in fretta e furia.

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