Ecco fatto. Ecco pronta la Befana per l’assessore ribelle Donato Di Matteo. Il 6×3 sul prg portuale di Pescara è stato sostituito e adesso insieme al nome di Dalfy, Sclocco e Balducci compare anche quello dell’assessore di Roccamorice (per la verità ha aggiunto anche Mario Mazzocca, che di questi tempi tenersi buona Sel conviene sempre). Un bel regalo da parte del governatore al nemico di vecchia data.
Lui, Di Matteo, aveva osato chiedere chi avesse pagato tutto quel bendidio attaccato sui muri più strategici della citta’ e addirittura aveva puntato il dito sulle spese folli del presidente che per mettere il timbro sul piano regolatore portuale che Pescara attendeva da 49 anni non aveva esitato a spendere fior di quattrini. Manifesto, aveva sottolineato di Matteo in consiglio regionale, firmato da “La Regione dice la Regione fa”, quindi da Luciano D’Alfonso.
Insomma, una mezza scenata di gelosia territoriale (Di Matteo è di Roccamorice) mascherata da buoni propositi. Che ha spinto Dalfy a oscurare i manifesti prima e a rifarli poi. Col nome dell’assessore ribelle al secondo posto, subito dopo il suo. Della serie: principe consorte, appena un passo indietro.
ps: Il risultato? Spesa doppia. Ma a questo punto c’è da scommetterci che più nessuno chiederà “chi ha pagato”.