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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Lanciano, D’Alessandro frena sul tram. Il consigliere regionale raffredda gli entusiasmi. Per lui il progetto va ampliato ai centri vicini

LANCIANO «Il progetto è preliminare, le risorse finanziarie ci sono, ma non condivido l'idea di escludere, dal collegamento dell'attuale linea ferroviaria esistente, realtà locali funzionali e legate intimamente alla città di Lanciano come Treglio e San Vito da un lato e Castel Frentano dall'altro». Camillo D'Alessandro, consigliere regionale delegato ai trasporti, mette un primo freno alla corsa del tram leggero a Lanciano, applaudita dall'amministrazione Pupillo e avviata da Tua, società regionale unica dei trasporti (leggi l'articolo) . L'idea è quella di utilizzare il vecchio tracciato ferroviario che taglia a metà la città, come una linea veloce su cui far viaggiare un tram leggero che tocchi i due estremi del perimetro comunale: i quartieri Marcianese e Santa Rita. Il progetto gode già di uno studio preliminare, di un contratto applicativo e di una somma di 3 milioni di euro derivanti da un accordo Stato-Regione e subito utilizzabili. Sarebbero 12 le fermate totali studiate da Tua sulla mappa cittadina, di cui 4 solo nel popoloso rione di Santa Rita. Mancherebbe solo la pianificazione del Comune attraverso un dettagliato piano della mobilità che preveda anche la coesistenza dell'attuale linea urbana su gomma, gestita dalla società Di Fonzo spa, e l'intersecazione con le varie piste ciclabili cittadine. Ma D'Alessandro specifica che, prima di pensare ad un legittimo e auspicabile nuovo mezzo di trasporto leggero per Lanciano, «bisogna immaginare un progetto non solo confinato sulla città frentana, ma che proceda per lotti successivi verso e a favore del territorio». Il riferimento è alla prima ipotesi portata avanti dalla Sangritana (oggi confluita in Tua), ovvero quella del cosiddetto tram-treno, un mezzo che consentirebbe di utilizzare il tracciato esistente anche oltre i 5,26 chilometri di Lanciano per un totale di 21 chilometri nel bacino tra Castel Frentano, San Vito, Treglio e Rocca San Giovanni. Al momento gli studi di Tua si sono concentrati sui costi e benefici di un tram leggero cittadino e non si ha la contezza esatta del flusso di passeggeri del resto del comprensorio anche se, come affermato dal consigliere delegato di Tua, Gianni Di Vito, «il progetto si può ampliare a piacere». «Chi programma è la Regione - ribatte D'Alessandro - Tua realizza l'indirizzo programmatico. In tal senso dobbiamo aprire una riflessione profonda anche su un'altra infrastruttura strategica: il collegamento Archi-Castel di Sangro. Voglio approfondire sul punto tecnico perché vedo una resa all'idea di far funzionare il futuro binario Castel di Sangro-Archi e poi Lanciano solo per l'esercizio delle merci e turistico e non per i passeggeri. Chiaramente vanno indagate le ragioni tecniche a favore dell'una e dell'altra soluzione. In Regione approfondiremo con Tua le questioni sollevate».

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