PESCARA La classe dirigente insediata dal governatore Luciano D’Alfonso ai vertici di società di rilievo rischia di subire un duro colpo. A fare di apripista può essere un pronunciamento dell’Autorità nazionale anti corruzione, presieduta dal magistrato Raffaele Cantone, che lo scorso 4 gennaio ha notificato a Luciano D’Amico, presidente di Tua, un atto secondo cui sono incompatibili gli incarichi ricoperti da D’Amico nel ruolo di presidente della società unica abruzzese di trasporto pubblico e di rettore dell’università di Teramo. A rendere nota l’iniziativa dell’Anac è il deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano. «Ricordo che quando abbiamo fatto l’esposto circa l’incompatibilità del ruolo di Luciano D’Amico come tettore dell’università di Teramo e presidente della Tua, qualcuno mi ha dato del visionario - dice Di Stefano commentando in pronunciamento di Cantone. Ora - aggiunge Di Stefano - gli stessi dovranno dare del visionario anche a Cantone gli incarichi ricoperti da Luciano D’Amico.È evidente che, se è a norma di legge, questo incarico non è compatibile». Ma in questa vicenda, a questo puntosi apre anche un altro capitolo che, secondo l’esponente di Fi, merita un ulteriore approfondimento: «Poiché nel 2015 avevamo presentatoun esposto al ministro dell’istruzione Stefania Giannini, a questo punto vorrei sapere - dice ancora Di Stefano - quando il Ministro mi ha risposto che tutto andava bene, quale dirigente aveva fornito questa valutazione. Ora, in virtù di questo pronunciamento tornerò a interrogare il Ministero per sapere se avevo ragione loro o io». Il caso D’Amico potrebbe essere replicato, a questo punto, anche per un altro big della squadra di alti dirigenti nominati da D’Alfonso, ovvero il professor Nicola Mattoscio, il quale ricopre il duplice incarico di presidente della Saga, la società che gestisce i servizi dell’aeroporto d’Abruzzo, e di docente universitario alla d’Annunzio. Finirà anche il dossier Mattoscio sul tavolo di Cantone come caso di presunta incompatibilità?