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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Caso voucher, imbarazzo nella Cgil per l'utilizzo che ha spiazzato i vertici

ROMA «Solo strumentalizzazioni»: ai piani alti della Cgil la parola d'ordine per cercare di uscire dall'angolo è questa. La ripetono come un mantra i dirigenti vicini al leader Susanna Camusso ma l'imbarazzo causato dalla email interna, nella quale si raccomanda di ridimensionare il caso scatenato dall'utilizzo dei voucher da parte dello Spi, la sigla dei pensionati aderente all'organizzazione, è palpabile e evidente. Anche perché il sindacato di Corso Italia parla di pochi casi isolati e limitati all'Emilia Romagna. Ma qualche spiffero interno fa trapelare che l'uso dei voucher, in particolare nelle strutture meridionali, non sarebbe poi così infrequente. E si sussurra anche di una prassi diffusa e decisamente più opaca, quella di compensare i presunti volontari con rimborsi spese opportunamente gonfiati.
Le uniche dichiarazioni ufficiali, ieri, sono arrivate proprio dagli autori della cosiddetta «nota alle strutture»: il vademecum pensato per rispondere agli organi di stampa sulla questione. «La nota interna spiega Nino Baseotto, membro della segreteria nazionale della Cgil con delega all'organizzazione serviva per precisare la nostra posizione sui voucher e riportare il discorso sul nodo vero: i ticket vanno aboliti e per il lavoro occasionale va fatta una normativa adeguata, come quella proposta dalla Carta dei diritti».
Poi, entrando nel merito della vicenda, Baseotto tenta faticosamente di minimizzare chiarendo che «si tratta di qualche decina di pensionati a fronte di 18 mila persone che lavorano e collaborano in Cgil con regolare contratto». La Cgil, dunque, non nega che i voucher siano stati utilizzati e non sarà facile proseguire con la stessa durezza delle prime ore nella battaglia ai nuovi strumenti. Non rinuncia però a ribadire che «va introdotto uno strumento nuovo, un contratto vero e proprio, con diritti e tutele, declinato appositamente per le prestazioni saltuarie».
TEMI VERI
Ma finché non esisterà un'alternativa, «utilizzare i voucher è, nell'attuale quadro normativo, praticamente un obbligo». Dunque, quasi un'ammissione di impotenza di fronte all'ineluttabile. Tanto è vero che, riconosce Baseotto, «abbiamo detto un po' ovunque che bisogna stare più attenti e che si deve cercare di evitare di usare i voucher».
Quel che è certo è che la Cgil avrebbe voluto fare a meno, proprio a pochi giorni dalla decisione della Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei referendum sul mercato del lavoro, di questo polverone.

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