L'AQUILA. Un'emergenza dietro l'altra, debiti che spuntano da ogni parte e una macchina comunale che stenta a mettersi "in marcia". Un quadro poco rassicurante per il sindaco Massimo Cialente che continua a ripetere «di aver ereditato una situazione drammatica» e non solo per la vicenda della metropolitana, «che» afferma «è la causa di tante mie notti insonni». Tre mesi, tanti ne sono trascorsi dalle elezioni, non sono molti per poter tracciare un primo bilancio delle cose messe in cantiere. Ma ci sono problemi, quali la metro, che non possono più attendere e che rischiano di mandare in dissesto il Comune.
METROPOLITANA. «Abbiamo nominato il nuovo responsabile del procedimento» dice Cialente «che come primo suo atto ha invitato la Cgrt a riprendere i lavori per il completamento del deposito, visto che al momento non è possibile fare altro e tanto meno toccare via Roma. Abbiamo chiesto alla direzione dei lavori una relazione su quanto finora è stato fatto dal punto di vista finanziario. Vogliamo sapere quali somme ha tirato fuori lo Stato e quali la Cgrt. E quanto ancora manca per poter completare i lavori. Vogliamo conoscere lo stato dell'arte per poter prendere decisioni che, in ogni caso, costeranno molto alla collettività. Avremo presto un altro incontro con il Ministero con cui stiamo lavorando per poter risolvere questo disastro. Stiamo verificando la possibilità di rescissione del contratto con la Cgrt. Poi c'è da pensare al percorso, che andrà definito sulla base del piano urbano della mobilità e che comporterà un piano parcheggi nuovo. Un percorso che dovrà tenere conto delle funzioni che la metro dovrà assolvere. Il suo passaggio su viale della Croce Rossa, a cui stiamo pensando, potrebbe unire - nel caso in cui si decida di trasformare, come io spero, il vecchio ospedale San Salvatore in casa dello studente - i due poli universitari. Questo è un ragionamento che andava fatto a monte».
RIFIUTI. E tra le priorità da affrontare spicca quella relativa ai rifiuti. «Venerdì abbiamo avuto una riunione in Provincia» afferma Cialente. «Bisognerà fare un ragionamento consortile, ma una cosa dovrà essere chiara: non c'è tempo da perdere perché il 27 dicembre noi non avremo un sito dove poter portare l'immondizia. Cosa certa è che adotteremo ogni misura volta a non esporre la città al rischio di ritrovarsi con le strade stracolme di rifiuti. Per questo stiamo anche accelerando i tempi per la realizzazione della piattaforma e per la raccolta differenziata (l'umido sarà trattato a Sulmona), finora neppure avviata».
SPA. Intanto venerdì la giunta ha deliberato la riforma degli statuti delle aziende che prevede, tra l'altro, la riduzione (da 5 a tre) dei componenti dei consigli di amministrazione. Si stanno predisponendo i contratti di servizio e cominciano ad emergere alcune ipotesi sul futuro delle spa. «Il Sed dovrebbe essere riassorbito dal Comune» chiarisce Cialente. «L'Asi sarà certamente soppressa, mentrte il Centro turistico potrebbe diventare (prevedendo però l'ingresso di altri partner), una sorta di Spa immobiliare che continuerà naturalmente ad occuparsi anche della gestione degli impianti del Gran Sasso. Per le altre aziende si può pensare a una "multiutility" su base consortile. Ma ogni decisione dovrà scaturire da un'analisi del rapporto efficienza-costi. In quanto all'ex Onpi, prevediamo una Fondazione».
PERDONANZA. Anche per la Perdonanza, ora affidata a un comitato, si torna a parlare di Fondazione. «Non so quali tempi richiederà questo percorso» spiega il sindaco. «Certo è che dalla prossima settimana cominceremo a lavorare sul da farsi. Vedremo quali modifiche apportare all'organizzazione della manifestazione e se, in attesa della costituzione della Fondazione, cambiare il comitato. Ma squadra che vince non si cambia. E questa è stata un'ottima Perdonanza».
MACCHINA COMUNALE. Cialente non nasconde, invece, l'insoddisfazione per quel che riguarda il funzionamento della macchina comunale. «Bisognerà riorganizzare l'ente, tanto più che interi settori sono stati lasciati in totale abbandono. E non basterà lo spostamento di qualche dirigente».