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Data: 11/01/2017
Testata giornalistica: Prima da Noi
Incarico D’Amico, sindacati difendono presidente: «i suoi risultati danno fastidio a qualcuno». Fa ancora discutere il parere dell’Anac di Cantone

ABRUZZO. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal al fianco del presidente Tua, Luciano D’Amico, nel caso della presunta incompatibilità contestatagli in quanto contemporaneamente anche alla guida dell’Università di Teramano.

Nei giorni scorsi si è espressa l’Anac di Raffale Cantone che ha rilevato come D’Amico non possa stare con un piede in due scarpe. Ma soprattutto, secondo l’Authority l’incarico affidatogli dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, sarebbe stato inconferibile sin dall'inizio, «per divieto assoluto dei professori all'esercizio del commercio, dell'industria e di alcun'altra professione, sempre che non si mettano in aspettativa». Stando all'Anac, infatti, «accettare la carica di presidente di società a partecipazione pubblica è contrario e pregiudizievole al perseguimento dell'interesse pubblico espresso dalla programmazione didattica e dall'attività di docenza universitaria».

Sono state annunciate da Forza Italia e 5 Stelle interrogazioni Parlamentari (già presentate nel 2015) ma in queste ore il presidente dell’azienda di trasporto regionale può contare sul sostegno delle sigle sindacali che gli riconoscono tanti meriti, tra i quali la competenza e anche la scelta di aver rinunciato all’indennità che gli spettava.

In passato, rilevano Franco Rolandi Alessandro Di Naccio Giuseppe Murinni Luciano Lizzi, «operazioni complesse» come quella avvenuta nei mesi scorsi in Tua, «venivano gestite attraverso il ricorso a costosissime consulenze; questa volta invece incassiamo il frutto del lavoro gratuito di un Professore di Economia Aziendale che avrebbe, secondo qualcuno, commesso il “reato” di lavorare gratuitamente per la propria collettività assumendosi responsabilità e mettendoci la propria faccia, obbligandoci peraltro a riunioni in orari impossibili pur di non pregiudicare e di non ridurre di un solo minuto il proprio contributo all’Ateneo».

I sindacati dunque non capiscono quello che sta accadendo, oggetto pure di una inchiesta della procura di Teramo.

«Quel fenomeno tristemente noto (anche fuori regione), conosciuto come il “poltronificio d’Abruzzo”», insistono Rolandi e gli altri, «grazie al nostro impegno e alla guida del Presidente Luciano D’Amico, si è trasformato in una realtà che in poco più di due anni ha già restituito alle casse degli abruzzesi oltre 25 milioni di euro imputabili per lo più a minori costi di gestione per non parlare delle nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato materializzatesi attraverso l’assunzione di oltre 140 giovani, tutti selezionati con procedure ad evidenza pubblica».

Un’operazione non di poco conto, sottolineano i sindacati, che, a risultati conseguiti, potrebbe apparire come una ovvietà, «ma che in realtà non si sarebbe mai concretizzata in assenza di alti profili manageriali e di comprovate competenze».

Il passato non è poi così lontano: di tre Presidenti, tre Consigli di amministrazione, tre collegi di revisori, tre Direttori Generali, tre vice Direttori Generali per un costo totale di 1,2 milioni l’anno si è scesi ad un Presidente, un Consiglio di amministrazione (con quattro componenti), un collegio di sindaci revisori, un Direttore Generale per un costo totale di 250 mila euro l’anno.

«La TUA spa oggi è 870 autobus – 17 locomotori – 16 convogli passeggeri – 1587 dipendenti-28.000.000 passeggeri-37,9 milioni di km/anno che ne fanno la 7° realtà in campo nazionale», rivendicano i sindacati che sostengono che questi risultati 8 (la tabella di sintesi con il raffronto costi ante/post Tua)),« soprattutto se conseguiti da una società pubblica, danno fastidio a coloro che non gradiscono perdere fette di influenza».

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