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Data: 11/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative - «Vogliamo lavoro e trasporti migliori». Cosa chiedono i giovani in vista della tornata elettorale. «Servono maggiori investimenti sul turismo invernale»

L’AQUILA Maggiori opportunità di lavoro, ma anche più investimenti sul turismo, specie quello invernale, una più funzionale rete di trasporti pubblici, luoghi di aggregazione e una rapida conclusione della ricostruzione del centro storico. Sono queste le richieste che i giovani aquilani, di nascita o di “adozione”, pongono alla politica, alla vigilia delle prossime comunali. Quale che sia il colore di appartenenza, il prossimo sindaco, a loro avviso, non potrà prescindere dallo sciogliere pochi, ma ben intricati, nodi. L’IMPRENDITORE. Pierluigi Frezza, 36 anni, aquilano, titolare dell'impresa di famiglia e presidente dei giovani dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili) Abruzzo, non ha dubbi: «Il primo nodo da sciogliere è la mancanza di lavoro per i giovani e la crescita costante della disoccupazione. Un problema che si accentuerà nei prossimi anni, quando sarà finita la ricostruzione della città». Prima di allora, secondo Frezza, sarà necessario aver ripopolato il centro storico. «Bisogna tornare a vivere il cuore dell’Aquila: sempre più persone abitano in periferia e hanno paura di tornare in centro. Il rischio è che questo si spopoli definitivamente. Infine, ritengo che sia necessario valorizzare il turismo e riqualificare il Gran Sasso e tutto il tessuto costruito in zona Parco. Se si vuole far crescere l’Università, inoltre, bisogna farla comunicare meglio con il mondo dell’impresa». UNIONE DEGLI UNIVERSITARI. Simona Abbate (Udu), 25 anni di Balsorano, da sei vive all’Aquila. «Abbiamo chiesto da sempre e continuiamo a chiedere un confronto fattivo con la politica», dice, «essere studenti significa anche essere cittadini. Le istituzioni dovrebbero imparare a utilizzare lo strumento della consulta giovanile che spesso esprime pareri che non vengono presi in considerazione. La cosa che mi sembra più urgente ad oggi è un intervento sui trasporti, assolutamente insufficienti rispetto alle dimensioni della città. Vorremmo, inoltre, che ci fosse una seria discussione sul piano regolatore, anche nell’ottica di realizzazione di nuove Case dello studente e della dislocazione di alcune facoltà. Abbiamo sentito parlare della volontà di trasformare i progetti Case in residenze universitarie, ma nessuno ha chiesto il nostro parere. Alla politica, poi, chiediamo una città a misura di studente: agevolazioni su abbonamenti di bus, teatri, cinema, palestre. Solo così il nostro Ateneo potrà crescere». IL MEDICO. Il dottor Andrea Fidanza, 28 anni di Celano, da 10 anni all’Aquila, è il presidente di FederSpecializzandi di Medicina L’Aquila, la Confederazione nazionale delle associazioni dei medici specializzandi. «La carenza più grave è quella di un trasporto pubblico notturno con prezzi adeguati», dice, «per quanto riguarda la mia professione ritengo che sarebbe importante trasformare il San Salvatore in un policlinico universitario all’avanguardia: ne gioverebbero i docenti, gli studenti e i pazienti. Infine, bisogna rivedere anche il ruolo dell’Azienda diritto agli studi universitari». AZIONE UNIVERSITARIA. Anche Leonardo Scimia, 23 anni, senatore accademico di Au, ritiene che la politica debba dare priorità al lavoro, creando opportunità anche sul turismo. «In tal senso è importantissimo sviluppare il Gran Sasso: c’è bisogno di nuove piste, nuovi impianti di risalita, nuovi alberghi e servizi di vario genere. Non abbiamo niente da invidiare al Nord, se non la sua capacità imprenditoriale. Il Gran Sasso troppo spesso è stato abbandonato a se stesso, ritengo inoltre che ci sia una forte necessità di luoghi di aggregazione per i giovani e che la ricostruzione della città debba procedere più velocemente. I prossimi 5 anni saranno fondamentali».

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