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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Fondali troppo bassi, scatta il divieto di uscita. Ordinanza della Capitaneria, pescherecci fermi. Oggi nuovi rilievi dei fondali

PESCARA Ieri, intorno alle 22, la Capitaneria di porto ha emanato un’ordinanza per il divieto di uscita in mare dei pescherecci (programmata per ieri notte) a causa di una barriera di sabbia che si è formata all’altezza dello sbocco del fiume per le recenti mareggiate. La profondità si è abbassata intorno ai due metri, rendendo così pericolosa l’uscita dei natanti. A questo si aggiunge l’avviso di burrasca per le prossime ore. Oggi, condizioni meteo marine permettendo, verranno effettuati dalla Capitaneria di porto nuovi rilievi batimetrici. Intanto da due giorni la marineria di Pescara è ferma, non lavora. Il porto non è sicuro, dicono gli armatori, perché i fondali si sono ridotti ulteriormente a causa dell'ondata di maltempo, per cui l'uscita e l'ingresso dall’area portuale sono «troppo pericolose». Sia domenica che ieri si è deciso di non andare in mare e questa mattina, alle 10, si farà il punto della situazione con il comandante della Capitaneria, Enrico Moretti, nel corso di un incontro che si terrà nella sede dell'Associazione armatori. Il primo campanello di allarme è suonato due sere fa, quando «sono state eseguite le misurazioni dei fondali e ci è stato consigliato di non uscire», spiega Massimo Camplone, un armatore, proprietario della “Sharon C”, una delle imbarcazioni più grandi. Gli operatori si sono consultati e, verso mezzanotte, hanno deciso di non rischiare, di restare a casa. Ieri mattina, poi, la marineria ha ispezionato l'area del porto, insieme alla Capitaneria, a bordo di una motovedetta. Sono state effettuate ulteriori batimetrie ed è emerso un quadro preoccupante, dice Mimmo Grosso, rappresentante della categoria. «Nei punti in cui fino a poco fa i fondali raggiungevano i 3 metri e 40 adesso si va da un metro e 90 ad un massimo di 2 metri e 50, ma tra noi ci sono imbarcazioni con un pescaggio di 4 metri, come la Maria Teresa, che possono incontrare grosse difficoltà». Fino ad oggi, per entrare e uscire dal porto, le imbarcazioni seguivano dei percorsi sicuri prestabiliti, per non incappare nelle «montagne» di materiali accumulate sul fondale, ma adesso sembra tutto più difficile perché «ci sono accumuli ovunque e le manovre per raggiungere i punti meno insabbiati appaiono complicate», continua sempre Grosso. «Attendiamo di sapere cosa ci dirà il comandante Moretti, perché non c'è niente di sicuro. La Capitaneria sta studiando i rilievi e attendiamo di avere qualcosa di concreto in mano, poi decideremo il da farsi». Ieri, Grosso si è rivolto al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, per spiegare tutte le perplessità di questo momento. «È vero che siamo ancora in attesa di una decisione da parte della Capitaneria», fa notare Grosso, «ma noi non viviamo d'aria, dobbiamo lavorare. Quando sapremo qualcosa di ufficiale, e ci auguriamo che accada nel più breve tempo possibile, torneremo in Regione. D'Alfonso deve trovare una via di uscita e se ci diranno che dobbiamo rimanere ormeggiati lo tratteremo nello stesso modo in cui abbiamo trattato il suo predecessore, Gianni Chiodi».

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