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Data: 13/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Alitalia, scontro governo-azienda. Il ministro Calenda: «Gestita male». Montezemolo: «Presto il piano»

ROMA Alitalia è stata «gestita male», ci sono colpe che ora «non devono ricadere sui lavoratori» avverte il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, che ribadisce: «Non esiste che si parli di esuberi prima di parlare di piano industriale. Nessuna azienda si salva senza piano industriale». Un piano «coraggioso» sarà pronto tra tre settimane, puntuale: rispettare i tempi chiesti dal governo «si deve», «è imperativo», garantisce il presidente Luca Cordero di Montezemolo. Con Calenda «nessuna polemica», al contrario dopo la riunione di lunedì scorso al ministero «è un momento estremamente positivo»: in tempi stretti, «bisogna condividere, e sottolineo condividere, un progetto forte, coraggioso, per molti aspetti radicale, che forse sarebbe stato meglio fare prima. Inutili le vie di mezzo del passato». «Condivisione tra tutti» è la parola d’ordine che Montezemolo, a margine di un convegno sul ruolo della Stampa Estera per il rilancio del Made in Italy, scandisce più volte. Sarà un advisor industriale (che affiancherà l’advisor finanziario Lazard già al lavoro) a «rivisitare» il piano già imbastito per cercare una sintesi tra i soci: verrà scelto «di comune accordo» da italiani e arabi perchè «entrambi vogliono che questo business plan non sia solo un piano del management ma un piano anche degli azionisti, su cui siano d’accordo tutti». Il piano sarà poi da condividere con il Governo. E lo stesso approccio ci sarà con i sindacati: «Siamo sulla stessa barca». Il punto più spinoso è quello degli esuberi: di numeri e soluzioni, dice Montezemolo, se ne parlerà con i sindacati quando il piano sarà definitivo. Il principale obiettivo sarà modificare «in modo drastico il modello di business»: per Montezemolo è «il vero problema» di una Alitalia che oggi non è «né una low cost né focalizzata solo sul lungo raggio», che «nel medio raggio ha una struttura di costi che non può competere con i low cost». Poi c’è «il problema che oggi Alitalia, per accordi precedenti, non è in grado di aprire nuove rotte con gli Stati Uniti: sarebbe la gallina dalle uova d’oro». Per farlo è necessario lasciare l’alleanza Sky Team? «Ci sono diverse alternative», risponde: «È il tipico esempio» di un possibile intervento del Governo perchè potenziare i voli «è anche un problema del Paese». I sindacati condividono l’avvertimento del ministro Calenda. «Inaccettabile che si parli nuovamente di esuberi senza un serio piano industriale» dice la segretaria Cisl, Annamaria Furlan. Per il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, «il management di questa azienda non è credibile». «Siamo molto preoccupati», dice la leader della Cgil, Susanna Camusso.

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