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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grande fuga da M5S Grillo chiama i ribelli Casaleggio assediato

ROMA Si è aperto il processo politico ai vertici del M5S. Dopo l'addio di due eurodeputati emergono pesanti accuse nei confronti del Movimento che i fuoriusciti Marco Zanni e Marco Affronte ora giudicano esplicitamente una struttura opaca che mantiene un controllo spropositato. Dubbi, sospetti, tarli che mettono in agitazione altri eurodeputati. Sarebbero almeno cinque quelli che risentono ancora della spaccatura dopo l'operazione fallita con l'Alde. Fioccano le smentite ma resta difficile stavolta sanare ferite profonde.
Raccontano che il leader in persona, Beppe Grillo, li abbia chiamati uno ad uno per tamponare l'emorragia. Di certo, il big bang è quanto meno rinviato. Marco Valli, che ora rimane il più sensibile al tema dell'uscita dall'euro tra i 5Stelle europei, parla di «una situazione vergognosa nella quale siamo stati trascinati inconsapevolmente» ma è pronto ad azzerare i contrasti e rimanere dov'è, nel M5S. Tiziana Beghin ci tiene a spiegare agli elettori che non ha avuto alcun ruolo nelle negoziazioni con Alde che hanno creato così tanto disagio. C'è Daniela Aiuto che aveva già incassato l'adesione ai Verdi e che dopo aver passato una giornata intera in lacrime si è convinta a non mollare solo dopo la telefonata di Beppe. I Verdi stanno corteggiando anche Dario Tamburrano che però ha fatto capire di stare bene accanto a Nigel Farage, definito un lord. Ripensamenti e dubbi sul proprio futuro politico sarebbero emersi anche da Laura Agea e Marco Zullo che ha parlato dell'importanza di riconoscere «un errore per poter ripartire con maggior vigore e consapevolezza».

STAFF ONNIPOTENTE Ma alla fine, le voci di nuovi addii sono smentite dal gruppo M5S Europa che ha firmato una nota congiunta apposta. Almeno in apparenza tutti compatti, dunque, mentre l'ex compagno di viaggio Marco Zanni li osserva a distanza e lancia accuse pesantissime parlando per la prima volta del bisogno da parte del M5S di «una struttura distaccata dalla Casaleggio associati».
Zanni ha raccontato al Messaggero della forte influenza dello staff comunicazione in grado di dettare la linea politica, come quella più moderata decisa dopo la Brexit ma senza condivisione. «Abbiamo chiesto agli attivisti di andare a raccogliere le firme al freddo, ai banchetti, con l'hashtag molto chiaro: fuori dall'euro, e poi che fine ha fatto quella battaglia?». Inoltre racconta di aver parlato con i vertici del M5S delle regole per le prossime candidature «e ci fu chiesto di mandare alla Casaleggio tutti i curriculum delle persone che intendevamo coinvolgere come possibili funzionari o sottosegretari».
Eppure le critiche arrivano anche da chi è dentro il M5S. La senatrice emiliana Elisa Bulgarelli invoca l'aiuto di Grillo: «Ma l'associazione Rousseau è la segreteria' del partito 5Stelle ovvero il centro dei cerchi e cerchietti magici del moVimento? Beppe aiutaci tu!». Parole che potrebbero costarle una sanzione disciplinare. In realtà la struttura politica che governa il M5S è un tema che i vertici hanno ben presente al punto che come anticipato ieri potrebbe chiedere agli eletti contributi economici per organizzarla meglio e farla sopravvivere.

LA SEDE LEGALE Si pensa innanzitutto a una sede legale per gestire la corrispondenza che al momento arriva a casa di Beppe Grillo. Dopo il mancato matrimonio con Alde, però, il M5S si è spinto di nuovo su posizioni radicali, come l'uscita dalla Nato, e ieri dal blog Manlio Di Stefano lo ha scritto chiaramente. L'adesione alla Nato sarà infatti uno dei quesiti riguardante il tema esteri sul programma elettorale che verranno posti in votazione sul blog.

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