L’AQUILA Il gioco della politica è un po’ come il calcio: fino all’ufficializzazione delle candidature si può dire tutto e il contrario di tutto. Una cosa che vale oggi domani potrebbe diventare banale pettegolezzo. Ieri sera la notizia che si è sparsa per le redazioni giornalistiche raccontava di un summit della cosiddetta “triade” del Pd: Stefania Pezzopane, Giovanni Lolli, Massimo Cialente. L’indicazione che ne sarebbe venuta fuori è proporre al partito la candidatura a sindaco dell’attuale consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci. Il più convinto sostenitore del giovane piddino pare sia Lolli che avrebbe definitivamente archiviato la possibilità di essere lui il candidato. Più “fredda” su Pietrucci la Pezzopane che avrebbe visto meglio il nome di Americo Di Benedetto attuale presidente della Gran Sasso acqua. Cialente, da animale politico qual è, pur vedendo Pietrucci come fumo negli occhi (fu lui a cacciarlo dalla sua stanza a male parole quando Pietrucci era suo capo di gabinetto) sa comunque che Pietrucci è in grado di garantire la “continuità” con la sua gestione e non mollare “l’osso” della ricostruzione. Vedremo nelle prossime ore se la “notizia” reggerà alle scosse interne di un Pd in cui c’è chi vuole le primarie e chi invece vede le primarie come un rischio per gli attuali assetti di potere. Intanto qualcosa si muove anche a sinistra del Pd. Venerdì pomeriggio c’è stata una riunione alla quale hanno preso parte Enrico Perilli per Rifondazione comunista, Giustino Masciocco e Marino Bruno per Sinistra italiana, Paolo Della Ventura e Piergiorgio Leocata per Possibile, Luca D’Innocenzo dell’associazione Territorio collettivo, Maura Vaccarelli, Ettore Di Cesare di Appello per L’Aquila, il quale ha parlato anche a nome dell’Aquila che Vogliamo di Vincenzo Vittorini e poi Angelo Mancini, Luigi Fabiani e Alessandro Tettamanti. L’idea è quella di creare un blocco capace di arrivare a un 10-15 per cento di voti e che esprima un proprio candidato sindaco (ancora da individuare). C’è un certo disaccordo sul fatto di appoggiare o meno il candidato Pd in caso di ballottaggio, anche se la priorità per adesso è la messa a punto di un programma di sinistra alternativo al Pd. C’è una novità anche nel Movimento 5 Stelle. Ennio Molina «militante della prima ora, piccolo imprenditore di successo ora in pensione, per un rilancio morale economico e sociale, propone al movimento la sua candidatura a sindaco alle prossime amministrative».