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Pescara, 24/07/2024
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Data: 16/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«I bus disturbano il sonno» Di Fonzo sarà processato. La denuncia parte da Villa Martelli. Il pm mette sott’accusa il deposito dei mezzi. La società di autolinee: le barriere antirumore ci sono. Sarà il giudice a decidere

LANCIANO La Di Fonzo finisce in tribunale per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. Mario Di Fonzo, legale rappresentante della ditta autolinee “Donato Di Fonzo e fratelli spa”, dovrà presentarsi davanti al giudice monocratico di Lanciano il prossimo 7 marzo. Il rinvio a giudizio diretto, firmato dal sostituto procuratore Salvatore Campochiaro, parte da una denuncia-querela fatta nel 2013 dal comitato di quartiere Villa Martelli-via per Treglio che da anni sostiene che l’aria, nella zona, è inquinata, irrespirabile. E afferma di subìre danni acustici e ambientali dovuti alla presenza degli autobus nel deposito della ditta abruzzese. Sarà il giudice però a stabilire se è vero o no. Sta di fatto che questa storia va avanti addirittura dal 1994, quando il Comune autorizzò la ditta Di Fonzo a spostarsi da via Del Mare a Villa Martelli perché ritenne che era un’attività insalubre per via Del Mare. «Ma fu un errore spostarla», dice Carlo De Rosa, rappresentante dei residenti, «perché questa era una zona già densamente abitata, destinata dal Comune alle attività commerciali e non industriali. Se era insalubre in via Del Mare, lo era, e lo è, anche qui». E da allora il braccio di ferro residenti-Di Fonzo, con il Comune a far da arbitro, è andato avanti prima con richieste bonarie, poi con lettere, raccolte di firme, una segnalazione in Procura nel 2010, tavoli tecnici, la denuncia-querela del luglio 2013 e infine un intervento nel 2014 dell’Arta che ha eseguito i test. Analisi che avrebbero rilevato nella zona criticità e livelli ragguardevoli di concentrazioni di alcuni inquinanti, in particolare polveri sottili causate, tra l’altro, dagli scarichi di autoveicoli diesel. All’imprenditore però sono non sono contestati reati ambientali bensì il “disturbo della quiete pubblica”. «Disturbava il riposo e le occupazioni delle persone abitanti nei pressi del centro servizi- deposito- officina della ditta ubicata in contrada Martelli», si legge sul capo di imputazione, «cagionando emissioni rumorose dovute ai motori degli autobus usati nell’attività di trasporto esercitata e non adottando accorgimenti idonei ad impedire o diminuirne la propagazione e la diffusione nelle aree limitrofe sia di giorno che di notte». Il comitato di quartiere, avendo ricevuto la notifica del processo, ha scritto al sindaco Mario Pupillo per chiedere un intervento. «Al di là della responsabilità penale della Di Fonzo che sarà o meno acclarata nel giudizio», si legge nella lettera, «si ritiene opportuno un immediato intervento, per quanto di vostra competenza, affinché provvediate alla tutela della nostra salute». Per quanto riguarda la Di Fonzo, da sempre sostiene di aver preso le precauzioni indicate da Arta e Comune, sistemando le barriere fonometriche per ridurre i rumori. E ribadisce che ha tutte le autorizzazioni per lavorare in una zona artigianale e commerciale. Afferma di essere in regola. La parola passa al giudice.

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