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Pescara, 24/07/2024
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Data: 17/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Gradimento dei politici - Appendino sindaca d’Italia. D’Alfonso perde terreno. Non vanno meglio i primi cittadini abruzzesi. Dall’Aquila a Chieti, da Teramo a Pescara

PESCARA Non è vero che il potere brucia consenso. Non è vero soprattutto se ti chiami Chiara Appendino e fai il sindaco di Torino. L’esponente dei 5 Stelle è la vincitrice del Governance Poll 2016, la classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall'Istituto Ipr Marcheting per il Sole 24 Ore pubblicata ieri dal quotidiano economico. La Appendino incassa una crescita di 7 punti e mezzo rispetto al consenso ottenuto alle elezioni dello scorso anno e ottiene un 62% tondo. Anche se non si monta la testa: «I numeri fanno piacere, ma sono solo numeri», ha commentato con sobrietà piemontese. Al secondo posto si piazza Dario Nardella, Pd, primo cittadino di Firenze (61%), mentre al terzo troviamo Federico Pizzarotti, ex grillino, alla guida del Comune di Parma con il 60,5%. Tra i primi cittadini in netta discesa c’è Virginia Raggi, sindaco M5S di Roma, che paga le indecisioni e gli errori dei suoi primi sei mesi di mandato e registra una forte flessione. Perde circa un terzo dei consensi ottenuti alle elezioni della scorsa primavera (-23,2%) e si piazza al penultimo posto con il 44%, appena sopra Maria Rita Rossa, sindaca di Alessandria (-25,9%). I nostri non se la passano molto bene e perdono tutti. Mantiene però un consenso di tutto rispetto il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che perde 3,2 punti, ma è alla fine del suo secondo mandato, dunque per nulla logorato da una prova che negli anni è stata drammatica più che difficile. Dunque tanto di cappello al suo 56%. Marco Alessandrini, sindaco di Pescara, dopo tre anni di governo perde 11,3 punti e scende dal 66,3 al 55%. Umberto Di Primio è il sindaco che perde meno (-2%), e si ferma al 53%. Fanalino di coda è il primo cittadino di Teramo Maurizio Brucchi che flette del 3,5% e scende al 48%. Tra i sindaci più amati in Italia, al quarto posto c'è il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris con il 60%. Per il magistrato, però, il vero sondaggio è quello «quotidiano», che si fa «guardando la gente negli occhi e con le strette di mano», da cui si capisce «se le cose stanno andando bene oppure no». De Magistris è a pari merito con un folto gruppo di colleghi, tra i quali Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e Paolo Perrone primo cittadino di Lecce. Antonio Decaro, sindaco di Bari, seppur in flessione rispetto al giorno delle elezioni, conferma percentuali alte di consenso (58%) e conquista il 25° posto. Al 58% anche il primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda, con un aumento di consensi 7 punti («È un risultato che senza dubbio fa piacere: significa che i cittadini apprezzano il lavoro che si sta facendo in continuità con la scorsa consiliatura e nonostante le difficoltà che i Comuni affrontano ogni giorno»). Tra le due capitali italiane, se Roma fa le spese del forte calo di consensi della Raggi, Milano riconosce invece a Giuseppe Sala un consenso del 55%, migliore del 3,3% rispetto al risultato raggiunto alle elezioni dello scorso giugno («Non commento queste pagelle nè quando vanno bene, nè quando vanno male. Lavoro perché i milanesi siano contenti di vivere a Milano», è stata la reazione). I governatori Tra i presidenti di Regione, primeggia il Veneto con Luca Zaia (Lega) al primo posto col 60% dei consensi («ma il più bel sondaggio credo di poterlo ritenere il grande calore che mi dimostrano le persone che incontro ogni giorno», ha commentato il governatore veneto), seguito da Enrico Rossi (Pd) che guadagna il 9% rispetto alla precedente rilevazione e si ferma al 57%. Rossi dà anche la sua ricetta: «Bisogna guardare i problemi e intervenire quando necessario, stare sui territori. Lo sforzo è farci sentire, esserci quando ce n’è bisogno». Medaglia di bronzo al presidente della Lombardia Roberto Maroni (Lega) che arriva al 54% (+11,2%). Tra i presidenti solo uno raggiunge il 60%, 5 superano il 50 mentre sono 12 al di sotto del 50%. Tra questi c’è il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso che precipita in due anni dal 46,3% del consento ottenuto nel giorno del voto al 34% di oggi. E’ al quindicesimo posto tra i governatori, seguito dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani (33%), che fa dichiarare al leader della lega Matteo Salvini: «Serracchiani ormai è alla fine della corsa. La Lega è pronta a intervenire con Massimiliano Fedriga per ricostruire la regione». Ultimo è Rosario Crocetta (27%), governatore della Sicilia. La Regione è alla vigilia del voto.

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