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Data: 17/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Terremoto, Cgil e Cisl sulle agevolazioni. «Sospensione dell’Irpef negata a tanti lavoratori»

TERAMO Sospensione dell’Irpef per i lavoratori che risiedono nei comuni inseriti nel cratere: potrebbe essere una beffa. A segnalare l’inghippo sono i segretari della Fiom Cgil Mirco D’Ignazio e quello della Fin Cisl Marco Boccanera. A diversi lavoratori che hanno fatto richiesta di percepire la busta paga pesante, cioè senza le ritenute, l’azienda ha risposto “picche”. I sindacalisti fanno notare che nella legge del 15 dicembre 2016 sulle misure per la ricostruzione in relazione alla sospensione di termini e misure in materia fiscale, si legge che «i sostituti d'imposta, ovunque fiscalmente domiciliati nei Comuni di cui agli allegati 1 e 2, a richiesta degli interessati, non devono operare le ritenute alla fonte a decorrere dal 1° gennaio 2017 e fino al 30 settembre 2017». E ancora: «nei Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto, le disposizioni di cui al comma 1-bis si applicano limitatamente ai singoli soggetti danneggiati ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del presente decreto». «Questo significherebbe che possono avere la sospensione del pagamento delle tasse solo i lavoratori dipendenti di aziende domiciliate fiscalmente nei comuni del cratere, escludendo dal beneficio tutti coloro che, nonostante risiedano nel cratere stesso, lavorino in azienda ubicate al di fuori, a prescindere dai danni riportati dall’abitazione di ciascuno», fanno notare Boccanera e D’Ignazio, «alla prova dei fatti, aldilà delle belle parole di vicinanza che tutti hanno speso nei momenti immediatamente successivi il terremoto, questa è la dimostrazione che, ancora una volta, si antepongono le ragioni di bilancio alla vita delle persone:l’economia continua a venire prima di tutto e tutti. In questo modo, infatti, sarebbero tagliati fuori dal beneficio oltre ai lavoratori impiegati fuori dal cratere (che rappresentano una grossa fetta dei residenti), anche tutti i pensionati e coloro i quali, rimasti disoccupati, stanno percependo l’indennità di mobilità o disoccupazione: le fasce di popolazione socialmente più deboli».

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