PESCARA Il bilancio finito sotto la lente d'ingrandimento della procura è relativo a un esercizio che riguarda l'attività svolta dalla precedente gestione della società. E’ intorno a un dato storico preciso, facilmente verificabile dagli inquirenti, che ruota l’impalcatura subito eretta dalla difesa per smontare l’ipotesi di reato che ha fatto scivolare il presidente della Saga dentro l’inchiesta della procura sul bilancio approvato nel 2015. Nicola Mattoscio si è difeso così, nel corso dell’interrogatorio che si è svolto lunedì scorso negli uffici della procura nel massimo riserbo, lontano dai riflettori. Mattoscio ha risposto alle domande dei sostituti procuratori, Anna Rita Mantini e Gennaro Varone,cercando di fornire i chiarimenti richiesti. Il riserbo ha continuato a caratterizzare ieri la posizione ufficiale della difesa. Dal legale del presidente Nicola Mattoscio, contattato dal Centro, non sono, infatti, emersi elementi o particolari sulla vicenda. Il difensore non ha rilasciato dichiarazioni. E silenzio anche da parte di Mattoscio: il tentativo di un contatto telefonico con il presidente della Saga su eventuali precisazioni e delucidazioni, non ha sortito alcun risultato. Il suo telefonino è, infatti, squillato a vuoto per tre volte. Questo perché, probabilmente, il presidente della società che gestisce lo scalo abruzzese in questa fase preferisce tenere un profilo basso. All'indomani dell'acquisizione da parte degli uomini del Nucleo tributario della Guardia di finanza di alcuni atti relativi all'attività gestionale della Saga, Mattoscio, il 21 settembre scorso, nel corso di un incontro con la stampa riguardante due nuove rotte aeree da Pescara promosse dalla compagnia Ryanair, sollecitato dai cronisti sull'inchiesta, aveva dichiarato che «dal punto di vista della mia personale responsabilità, mi auguro approfondimenti rapidi e in ogni direzione». E ancora: «Siamo aperti e trasparenti a qualunque disponibilità collaborativa per chi vuole conoscere fatti e verità sulla gestione di questa importante infrastruttura strategica per il futuro della regione».
Chi è: una vita da economista tra università e mondo bancario
Una vita da economista. Tra carriera universitaria e manager bancario. Con un sguardo fisso sulla cultura. Nicola Mattoscio, nato a Gessopalena 66 anni fa, è un personaggio influente in Abruzzo. Tanto che, nel 2015, il presidente Pd Luciano D’Alfonso l’ha scelto per affidargli il difficile compito di guidare la Saga, la società per azioni a capitale quasi totalmente pubblico che gestisce l’aeroporto di Pescara. Ma l’incarico alla Saga è solo l’ultimo di una lunga serie per Mattoscio. Commercialista dal 1985 ed iscritto agli albi degli Esperti bancari e dei Revisori dei conti, Mattoscio è un docente di Economia politica all’università d’Annunzio di Chieti-Pescara. Tra gli impegni istituzionali ricoperti, dal 1982 al 1995, Mattoscio è stato membro del consiglio di amministrazione dell’Ersa di Avezzano e vice presidente; dal 1994 è stato anche componete del cda della Fondazione Pescarabruzzo della Cassa di Risparmio di Pescara e di Loreto Aprutino, poi, nel 1996, la scalata alla presidenza; dal giugno 1998 al marzo 2001 è stato presidente del cda della Banca Caripe. Mattoscio è stato membro del Consiglio nazionale dell’Abi (Associazione bancaria italiana) tra il 2000 e il 2001. Tra gli incarichi culturali, è stato membro del cda del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara; componente dell’assemblea dei soci della Fondazione Paparella-Treccia di Pescara; amministratore della società Gestioni Culturali che gestisce il cinema teatro Massimo, il cinema teatro Circus, il teatro Sant’Andrea. Il 6 dicembre scorso, durante un’udienza della causa civile tra il governatore Pd Luciano D’Alfonso e il consigliere regionale del M5S, Mattoscio è stato chiamato a intervenire in qualità di testimone: l’avvocato di D’Alfonso, Carla Tiboni, ha invitato Mattoscio a ricostruire la carriera del presidente della Regione.