TERAMO In migliaia isolati nelle case senza elettricità da giorni, bloccati da muri di neve (a Castelli tre metri, a Isola due) con il terremoto tornato a farsi sentire come nel peggiore degli incubi. La cronaca di una emergenza maltempo che non dà tregua inizia da qui, da quelle scosse violente e continue che da ieri mattina hanno minato al cuore un territorio già fortemente provato. Perchè oltre ai blackout elettrici con intere frazioni al freddo e al buio ormai da più da 48 ore, case isolate con anziani malati e viveri che scarseggiano, strade trasformate in fiumi e viabilità sempre più difficile, da ieri è tornato il terrore per il terremoto. BLACKOUT ELETTRICI. La situazione su questo fronte resta drammatica nel Teramano, con migliaia di case ancora senza corrente elettrica e quindi al freddo e al buio. Soprattutto nelle zone dell’interno, a comincare dall’alta Val Vomano fino alla vallata del Fino dove i centri isolati sono tanti. Ormai da più di due giorni sono senza corrente le frazioni teramane di Nepezzano, Villa Falchini, Piano d’Accio, Poggio Cono e, Poggio San Vittorino. Emergenza anche a Valle Castellana, Cerqueto, Castelli, Isola del Gran Sasso, Montorio e intere zone del territorio di Castellalto, in particolare Castelnuovo Vomano. Al buio anche decine di famiglie nell’alta Val Vibrata, come a Villa Mattoni di Sant’Egidio e Piane di Morro. Non solo al buio, ma anche isolate telefonicamente, visto che è impossibile ricaricare i cellulari e anche molte linee fisse sono andate in tilt. «Una situazione allucinante», racconta una donna che è riuscita a ricaricare il cellulare dalla propria auto, «veramente da terzo mondo». L’Enel informa che nel Teramano le utenze senza corrente elettrica sono 62mila distribuite in più di quaranta centri. Di questi circa 29mila sono interessati dai problemi che riguardano la rete di alta tensione che comportano il fuori servizio delle cabine primarie di Sant’Omero, Teramo ZI e Isola del Gran Sasso. Con ripercussioni drammatiche. SLAVINA E SOCCORSI. Ai Prati di Tivo nel primo pomeriggio allarme per una slavina che ha isolato un albergo. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Tra le centinaia di interventi dei vigili del fuoco da segnalare il soccorso agli anziani ospiti della casa di riposo di Civitella del Tronto che da ieri erano senza carburante per far funzionare il gruppo elettrogeno. Una squadra di pompieri dopo aver caricato sui mezzi le scorte di gasolio è riuscita a raggiungere la struttura tra mille difficoltà consentendo l’alimentazione del gruppo elettrogeno. A Santa Lucia di Castellalto è stato necessario un trattore per poter soccorrere un’anziana donna sottoposta a dialisi che doveva raggiungere l’ospedale. La zona, coperta da oltre un metro di neve, era difficile da raggiungere e così il trattore ha aperto un varco per consentire il passaggio dell’ambulanza scortata da una pattuglia della polizia stradale di Giulianova. Per un lungo tratto la donna è stata trasportata con il trattore che l’ha accompagnata fino al mezzo del 118 che poi, scortato dalla polstrada, ha raggiunto l’ospedale. Ma centinaia sono le persone bloccate in case da giorni con anziani malati al freddo. Tanti gli interventi della Protezione civile per portare medicinali e viveri soprattutto in abitazioni di Isola, Montorio, Castelli, ma anche della vallata del Fino come Bisenti e Arsita sepolte sotto metri di neve. Resta difficile la situazione anche in molte frazioni del capoluogo. A Colleatterrato difficoltà per raggiungere alcune abitazioni e solo nel tardo pomeriggio un mezzo dei vigili del fuoco è riuscito ad arrivare nella frazione di Sciusciano per soccorrere decine di persone. In serata si stava decidendo se sgomberare delle abitazioni. LA VIABILITÀ. La viabilità resta difficile con intere strade, soprattutto nelle località di montagna, bloccate da muri di neve e dove è difficile arrivare anche con i mezzi dei vigili del fuoco. Interrotta la circolazione sulla statale 80, in prossimità di Montorio. Su molte strade, inoltre, resta il problema di alberi crollati per il peso della neve e ancora difficili da rimuovere. E se sulle strade provinciali si transita a fatica, su molte vie interne è praticamente impossibile muoversi.