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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/01/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Enel: ancora 55mila. Utenze da ripristinare. Al lavoro in 1.400

PESCARA «Ci scusiamo con tutti i clienti e con tutti i sindaci della regione che non hanno ricevuto il servizio elettrico adeguatamente, ma non possiamo dire che da parte nostra ci sia stata qualcosa che non abbia funzionato». È la risposta di Enel alle protese e alle polemiche per la prolungata mancanza di corrente elettrica che ha interessato e sta interessando ancora decine di migliaia di utenze. Livio Gallo, responsabile delle Infrastrutture e reti globali, ha annunciato che da questa mattina gli utenti ancora senza servizio scenderanno a 55 mila circa, dei quali il 60% solo nella provincia di Teramo, sugli 896 mila clienti totali della regione. Per la società elettrica, che ieri ha convocato una conferenza stampa, presso la sede di Pescara, per spiegare quanto accaduto soprattutto mercoledì, tra maltempo, neve e terremoto (con Gallo c’erano l’ingegnere Gianluigi Fioriti, responsabile delle Infrastrutture reti Italia, e Donato Leone, responsabile degli Affari istituzionali, «la situazione è stata di emergenza. E di più di quanto sia stato fatto, non si poteva fare, da parte nostra». I vertici tecnici Enel, si sono detti «dispiaciuti», delle polemiche, anche di livello istituzionale, (vedi l’intervista di ieri al Centro del governatore Luciano D’Alfonso) come quelle di alcuni sindaci che si sono lamentati per non avere ricevuto risposta alle loro chiamate di emergenze. Sul punto, però, ha ribattuto il responsabile degli Affari istituzionali di Enel, Leone, il quale ha ricordato che «per gli amministratori comunali sono stati assegnati dei numeri telefonici esclusivi, anche se in alcuni casi si è verificato che da queste utenze siano partite telefonate da parte di persone diverse da quelle a cui erano state riservate». Gallo ha poi elencato i numeri della task force, messa in campo dalla società per fronteggiare la calamità. «Siamo intervenuti con 1.400 uomini, 450 mezzi e 450 gruppi elettronici. Da tenere conto, poi», ha aggiunto il responsabile delle Infrastrutture e reti globali, «che quest’anno le condizioni atmosferiche sono state molto più severe di quelle del 2015». Gallo ha inoltre voluto chiarire l’aspetto relativo agli investimenti, anche questo oggetto di polemiche. «In 5 anni, Enel ha investito 7 miliardi e 600 mila euro, di cui», ha precisato, «il 4-5% in Abruzzo». Fioriti, infine, ha sottolineato la «eccezionalità del fenomeno che si è manifestato. Noi abbiamo un sistema strutturato di allerta consolidato e con anni di esperienza, tuttavia con il fenomeno che si è manifestato si sono superate le sollecitazioni degli impianti, tanto da colpire le reti ad alta tensione. Abbiamo agito In situazioni estreme», ha osservato Fioriti, «ma abbiamo un sistema di telecontrollo tra i più avanzati al mondo e il sistema manutentivo certificato in qualità», ha concluso, «ci permette di mantenere le reti nel miglior modo possibile».


La legge prevede che per le interruzioni elettriche per «condizioni perturbate»
intervenga un fondo alimentato da una quota che i clienti pagano in bolletta
Rimborsi fino a 300 euro
ma pagano gli stessi utenti
PESCARA Chi è rimasto senza energia elettrica potrà accedere agli indennizzi automatici già previsti dalla legge e regolamentati dai provvedimenti dell'Autorità per l'energia. I rimborsi, che partono da 30 euro e fino a un massimo di 300. A pagare probabilmente non sarà Enel o Terna, ma sarà a carico del Fondo per eventi eccezionali istituito presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico che viene alimentato dagli stessi utenti con una minima quota in bolletta. Il fondo infatti scatta, e questo sembra il caso, per le interruzioni dovute a «periodi di condizioni perturbate, o attribuite a causa di forza maggiore». Quali sono le regole? In caso di interruzioni di durata superiore al tempo previsto dagli standard fissati dall'Autorità, il cliente domestico o non domestico con potenza inferiore o uguale a 6 kW (la maggioranza della popolazione dispone di una potenza di 3kW) ha diritto a un indennizzo automatico di 30 euro, aumentato di 15 euro ogni ulteriori 4 ore di interruzione, fino a un tetto massimo di 300 euro. Gli standard dipendono dalla densità abitativa dei Comuni nei quali si verificano i disservizi. Per i clienti che abitano in comuni con più di 50.000 abitanti, il tempo massimo di ripristino non deve superare le 8 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un'ora dal ripristino provvisorio). Per i clienti che vivono in comuni con più di 5.000 ma meno di 50.000 abitanti, il tempo massimo di ripristino non deve superare le 12 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un'ora dal ripristino provvisorio). Per i clienti, infine, che abitano in Comuni con meno di 5.000 abitanti, il tempo massimo di ripristino non deve superare le 12 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un'ora dal ripristino provvisorio). È poi prevista una specifica misura per i clienti finali localizzati ad altitudini superiori a 1.500 metri sul livello del mare, per i quali si applica il medesimo tempo massimo di ripristino previsto per i clienti che abitano in comuni con meno di 5.000 abitanti indipendentemente dal numero di abitanti del comune di appartenenza.

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