ATRI Esodo degli atriani verso Pineto. La popolazione della città ducale è sepolta da due metri di neve e da cinque giorni è senza acqua, luce, telefono e viveri. Chi può muoversi si sta organizzando per trasferirsi sulla costa. Anche se ieri pomeriggio la corrente elettrica è tornata in alcuni quartieri, la situazione resta drammatica. All’ospedale l’acqua è razionata, continua a mancare di tutto e anche l’esercito, che l’altro ieri ha dato una mano a liberare alcune strade dalla neve, è andato via. Già ieri il Comune di Pineto ha inviato alla prefettura l’elenco delle strutture ricettive che hanno comunicato la loro disponibilità all’accoglienza degli atriani. Al momento sono circa 1.300 i posti letto pronti. «Mi auguro che le autorità competenti diano il via libera all’accoglienza senza troppe lungaggini burocratiche», ha commentato il sindaco di Pineto Robert Verrocchio, «in sinergia con il sindaco di Atri si è deciso che gli abitanti dell’entroterra colpito dal gelo e dalla neve potranno contare sugli alberghi di Pineto aperti per l’occasione, non possiamo lasciare le persone al freddo». Numerose anche le famiglie sulla costa che stanno dando spontaneamente accoglienza ad amici e parenti. Il commissariato di polizia di Atri sta organizzando un trasporto di pane e acqua potabile per chi non può muoversi e ieri pomeriggio il panificio agricolo Gran sasso ha consegnato gratuitamente 100 chili di pane nel piazzale dell’ospedale. Il primo cittadino di Atri Gabriele Astolfi lancia l’allarme: «Siamo stati lasciati soli dalla Regione, non abbiamo mezzi e le forniture sono ancora ko, è una vergogna». Emblematico della situazione il caso di una famiglia che in questi giorni ha subìto un lutto e che ha dovuto tenere la salma dell’anziano congiunto in casa tre giorni perché la ditta di pompe funebri non è riuscita a raggiungere l’abitazione. Tante le richieste di aiuto sui social. Scrive Vincenzo Cafarelli: «Sono disabile, abito in Colle della Giustizia, sono prigioniero in casa , il Comune non risponde». Sergio Corradi affonda: «Mia moglie sta male,nel nostro appartamento ci è scoppiata la fognatura e i vigili del fuoco ci hanno diffidato a lasciare tutto, dove andiamo? Siamo in contrada Cona 24 aiutateci». Sui social c’è chi offre ospitalità e scrive: «Casa mia è aperta per gli amici che sono senza corrente, acqua o riscaldamento». A Pineto rimane aperto il Palasport di Borgo S. Maria per coloro che volessero stare al caldo o semplicemente fare una doccia.
Gli appelli: «Non fateci morire»
Bambini e anziani malati soccorsi con gli elicotteri dei vigili del fuoco, Castelli e Valle Castellana
non sono ancora raggiungibili. In molte zone cominciano a scarseggiare viveri e medicinali
Migliaia di isolati e due dispersi
TERAMO Allo stremo. Perchè dopo giorni e giorni al freddo, isolati e dimenticati sotto metri di neve, a raccontare come non si sopravvive più sono le immagini di anziani e bambini malati tirati su dagli elicotteri dei pompieri. Succede a Poggio Valle, Poggio delle Rose, Rocca Santa Maria: storie emblematiche di una emergenza senza tregua, di decine di paesi ancora isolati senza corrente elettrica come Castelli e Valle Castellana, di sindaci lasciati soli che dopo aver chiesto inutilmente aiuto a tutti sprofondano in mezzo alla neve per consegnare medicinali e cibo a chi, nel 2017, rischia di morire di freddo nelle case senza riscaldamento da ore. Come a Val Viano, una frazione di Cellino Attanasio, dove nel cuore della notte volontari e squadre della Provincia hanno raggiunto dieci persone, tra cui un bambino di 10 mesi, sepolti vivi nelle loro abitazioni senza corrente elettrica da giorni: il piccolo aveva già i primi segni dell’ipotermia. E da ieri sera è emergenza anche per due dispersi a Poggio Umbricchio, a Crognaleto. Padre e figlio di 50 e 22 anni stavano tornando a casa in auto, ma da una certa ora iin poi familiari non sono più riusciti a contattarli. In azione vigili del fuoco e carabinieri. SERVONO MEZZI. La notte scorsa sono stati aperti varchi sulla provinciale 491 (Montorio, Tossicia, Castelli), a Isola del Gran Sasso, a Rocca Santa Maria, a Canzano, a Notaresco e sulla provinciale 19 (da Roseto a Miano di Teramo) ma sono ancora irragiungibili decine di centri. «La mancanza di elettricità, ormai da quattro giorni, sta creando una catena di problemi: non riusciamo a parlare con gli operatori sulle strade , con i sindaci, i cittadini non riescono a chiamare e segnalare le emergenze», dice il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, «abbiamo centinaia di messaggi sui social da parte di parenti che non hanno notizie dei congiunti da giorni. Tutte le comunicazioni con i centri dell'interno sono saltati, molti sindaci non ci raggiungono e non sono raggiungibili, nessuno può ricaricare i cellulari a causa della mancanza di energia elettrica, noi facciamo fatica a comunicare con i nostri operatori sulle strade. Arrivano notizie di crolli, abbiamo emergenze sanitarie e molte sono in luoghi che non raggiungiamo. Non abbiamo più tempo, con i mezzi che abbiamo, alcune delle turbine arrivate sono inutili, ci vorranno giorni per normalizzare la situazione. Chiediamo 17 turbine, 17 pale, 51 persone e 50 motoseghe». MONTORIO. Niente corrente elettrica da giorni e frazioni isolate come Altavilla, Villa Vallucci, Schiavano, Villa Brozzi. Discorso a parte merita Cusciano: i duecento residenti sono rimasti ormai senza viveri, senz’acqua e senza luce. Chi può ancora contare sulla carica di qualche telefonino si affida a messaggi drammatici per chiedere aiuto. Il vice sindaco Andrea Mizzetti dice: «Siamo abbandonati da tutti e qui è davvero emergenza». E nella cittadina già minata dal terremoto di ottobre non è facile rialzarsi. Oggi arriverà una colonna della Protezione civile della Lombardia. VALLE CASTELLANA. Situazione drammatica a Valle Castellana dove la neve ha raggiunto i tre metri e manca l'energia elettrica. Secondo la pagina Facebook «Valle Castellana info news» una turbina dell'Esercito in arrivo si è rotta. Il sindaco Vincenzo Esposito, sempre su Facebook, fa sapere che un'altra turbina è partita da Ascoli Piceno, ma si è fermata a causa di una slavina. «Un'altra turbina sta arrivando da Ferrara, ma non conosco i tempi di arrivo». L'unico distributore di benzina ha esaurito le scorte, quindi i pochi gruppi elettrogeni disponibili non possono più essere alimentati, isolate le linee telefoniche. Nelle prossime ore arriveranno anche degli sciatori professionisti della polizia da Moenia. Il consigliere del Bim Italo De Remigis segnala che Macchia da Sole e Macchia da Borea sono isolate con famiglie in grandi difficoltà e impossibili da raggiungere anche con una turbina perchè sulla strada c’è stata una slavina. CAMPLI. Dieci frazioni isolate da giorni senza corrente elettrica tra cui Battaglia, Collicelli, Roiano e Guazzano. Un dializzato bloccato in casa e impossibilitato a fare le terapie, così come decine di anziani senza viveri e medicinali. Stalle crollate a Campiglio e Morge. CELLINO. Il centro storico è bloccato e ci sono delle frazioni isolate con 500, 600 persone che ancora non sono state raggiunte. Manca la corrente elettrica da giorni e cominciano anche a scarseggiare i viveri. Difficoltà per la consegna dei medicinali tanto che il sindaco Giuseppe Del Papa, insieme ai militari dell’esercito, si è messo a distribuire bombole di ossigeno agli anziani malati.